Il presidente della Provincia sollecita i Comuni a trasmettere per tempo la documentazione sullo stato di emergenza

L’Unità operativa autonoma Protezione civile della Regione Calabria ha inoltrato a tutti i Comuni coinvolti, tramite pec, la richiesta della documentazione dei danni subiti

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    In merito al riconoscimento stato di emergenza per l’ondata di maltempo avvenuta nei mrsi di ottobre e novembre il Presidente della provincia, Sergio Abramo, sollecita i comuni interessati a trasmettere per tempo tutta la documentazione relativa alla quantificazione dei danni subiti, pena l’esclusione da eventuali contributi 
    «Con riferimento agli eventi meteorologici verificatisi nei giorni dal 2 al 6 ottobre, dal 15 al 30 ottobre e dal 3 al 5 novembre 2018, per i quali è stato richiesto al Governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza, l’Unità operativa autonoma Protezione civile della Regione Calabria ha inoltrato a tutti i Comuni coinvolti, tramite pec, la richiesta della documentazione dei danni subiti», ricorda Abramo, sollecitando i vertici degli enti locali «a compilare le schede allegate e ad inviarle, secondo le indicazioni fornite, entro e non oltre il termine perentorio di 10 giorni dalla ricezione della suddetta mail pena l’esclusione da eventuali contributi. I danni che potranno essere quantificati – com’è specificato nella comunicazione della Protezione civile – “sono quelli aventi nesso di casualità con le precipitazioni avvenute nei giorni indicati, relativi agli interventi realizzati nella fase di prima emergenza rivolti a rimuovere le situazioni di rischio; agli interventi volti ad assicurare l’indispensabile assistenza e ricovero delle popolazioni colpite dai presenti eventi calamitosi; alle attività poste in essere, anche in termini di somma urgenza, inerenti alla messa in sicurezza delle aree interessate dagli eventi calamitosi; agli interventi urgenti volti ad evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone o cose; alle prime misure di immediato sostegno al tessuto economico e sociale nei confronti della popolazione e delle attività economiche e produttive».

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