Per interdittiva antimafia il Comune esclude dalla gara d’appalto biennale di pulizia la ditta che curerà il servizio fino al termine dell’anno

L'atto della Prefettura di Bari del 10 ottobre è stato sospeso dal Tar pugliese il 29 ottobre, dopo la seduta della commissione di gara lametina

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    Un passo in avanti, ma con colpo di scena, per il servizio biennale di pulizia degli immobili comunali lametini indetto oltre un anno e mezzo fa (17 marzo 2017, con base di gara pari a 1.104.576,80 euro).  A fine giugno era arrivata per l’Ariete Soc. Coop. a.r.l. una terza proroga per la gestione dell’appalto fino al termine dell’anno data la lentezza delle operazioni di gara, impegnando 246.816,56 euro, ma il 25 ottobre (ma con atto ufficiale solo da oggi) una seduta di commissione ratificava l’esclusione dal bando dell’Ati in cui la stessa società compariva insieme alla Meit Multiservices s.r.l..
    Nonostante fosse stata richiesta l’informazione antimafia attraverso la Banca Dati Nazionale Antimafia (BDNA) già dal 14 dicembre, infatti, solo il 24 ottobre (ovvero il giorno prima della seduta di commissione di gara) l’istruttoria ha dato esito positivo rifacendosi alla data del 10 ottobre, quando l’Ariete (che lavora per contro del Comune di Lamezia Terme dal 2014) era stata colpita da un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Bari, con lo stesso presidio pugliese che aveva autorizzato il Comune di Lamezia Terme a non rescindere il contratto in essere fino al termine dell’anno «al fine di garantire la continuità di funzioni e servizi essenziali».
    L’Ariete, da par suo, il 23 ottobre aveva presentato ricorso al Tar della Puglia contro tale interdittiva, in merito al quale il presidente della II sezione del Tar, Giuseppina Adamo, aveva deciso il 29 ottobre con un atto monocratico di sospendere il provvedimento della Prefettura sino all’udienza (fissata per oggi) in cui la vicenda Ariete sarebbe stata discussa in camera di consiglio. 
    La società era stata sospesa perché 3 lavoratori erano stati accusati dalla Procura di Bari di aver favorito un clan mafioso nella gestione di alcuni servizi interni al porto di Bari, tra cui quello sulla sicurezza. Dopo aver licenziato i tre dipendenti, tra cui Vito Capriati figlio del boss dell’omonimo clan, la cooperativa si è costituita parte civile nel procedimento penale.
    Non accolte dal Comune di Lamezia Terme quindi le richieste del delegato dall’Ati, che già il 25 ottobre dichiarava il ricorso al Tar presentato e chiedeva una sospensione delle operazione fino al pronunciamento dei giudici pugliesi, con la determina di esclusione che rimarca come l’interdittiva sia stata efficace (ed al momento sospesa) durante la fase di valutazione delle offerte.
    Tra le 24 ditte ammesse a valutazione (Consorzio Cmg Ambiente, Trasporti E Sanità; Società Cooperativa Omega Service; Gener Service S.R.L.; Euroservices S.R.L.; Multiservice S.R.L.; Cooperativa Europa Servizi; Punto Pulizia S.R.L.; Servizi Ambientali S.R.L.; L’avvenire 90 Società Cooperativa A R.L.; Brutia Service S.R.L.; Capital S.R.L.; Eurotrend Assistenza S.C.R.L.; Con. For. Service S.R.L.; A.T.I.:Universal Service Azienda Di Servizi – Pilò S.R.L.; Gareri Servizi Ambientali S.R.L.; B.A.M.R. S.R.L.; Servizi Integrati S.R.L.; A.T.I.: Zenith Services Group S.R.L. – S.G.S. Società Gestione Servizi S.R.L.; La Lucente S.P.A.; Diem S.R.L.; A.T.I.: Puliverde S.R.L. – Giovani Del 2000 Società Cooperativa; Coop 134 Cooperativa Sociale; G.S.I. Gestione Servizi Integrati S.R.L.; C.I.C.L.A.T ), bisognerà ora sottoporre a verifica di congruità le prime 2 classificate, ovvero quella della Gener Service Srl (95,656 punti) e L’Avvenire 90 società cooperativa (92,290).
    Gi.Ga.

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