La Camera Penale di Lamezia Terme ha aderito all’astensione dalle udienze penali e da ogni attività giudiziaria in materia penale fino a venerdì

Impegnandosi nel contempo a garantire esclusivamente la celebrazione dei processi con imputati detenuti.

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    La Camera Penale di Lamezia Terme, nell’esprimere «ferma censura rispetto alle adombrate proposte di modifica della disciplina della prescrizione», ha aderito all’astensione dalle udienze penali e da ogni attività giudiziaria in materia penale indetta dall’Unione delle Camere Penali Italiane dal 20 al 23 novembre, impegnandosi nel contempo a garantire esclusivamente la celebrazione dei processi con imputati detenuti.
    «Non sono in alcun modo condivisibili, né per i modi né per i contenuti, le proposte di cui l’attuale Governo si è fatto promotore in punto di sospensione del corso della prescrizione dopo la pronuncia della sentenza di primo grado o del decreto penale, trattandosi di slogan propagandistico espressione della deriva populista delle reclamate inziative di riforma, che si pone in antitesti con l’architrave del processo penale costituito dai principi di cui all’art. 111 della Costituzione, e tra essi da quello della ragionevole durata del processo che deve essere garantito, e non annullato da quella stessa legge su cui oggi si vorrebbe intervenire», sostengono gli avvocati lametini, «non può certamente ritenersi ragionevole che un processo, dopo la pronuncia di primo grado, possa durare all’infinito essendo sacrosanto il diritto di ogni cittadino alla definizione della vicenda giudiziaria che lo abbia riguardato entro un termine prestabilito, risolvendosi, la pendenza del processo, esso stesso in una sanzione. La prescrizione non è altro se non un rimedio e un oculato stimolo posto dal legislatore, nazionale e sovranazionale, per arginare la eccessiva durata dei processi penali, e non è rimuovendo il rimedio che può curarsi il male, che è e rimane provocato dalla scarsezza delle risorse, umane prima ancora che economiche, con le quali si ritiene di gestire un contenzioso in progressivo ed inarrestabile aumento: è solo con l’assunzione di nuovi magistrati, di nuovi cancellieri e personale ausiliario che potrà garantirsi un processo penale più celere e rapido, e non certamente abrogando l’unico rimedio oggi vigente in grado di impedire che la risposta punitiva dello Stato intervenga dopo un termine non più ragionevole né per l’imputato, né per la stessa persona offesa».
    Anche al fine di illustrare la ferma posizione assunta dall’Unione delle Camere Penali Italiane nel rivendicare il rispetto di un principio di civiltà idoneo a scongiurare lo status di eterno imputato, è stata indetta una manifestazione nazionale a Roma per venerdì alla quale prenderà parte una rappresentanza dei penalisti lametini oltre a tutti i Colleghi d’Italia, contro il “Populismo Giustizialista”  ed in difesa della Costituzione e dei diritti della persona.

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