«Lo scalo deve esser adattato e su questo siamo impegnati in sinergia con la nuova governance e con una sinergia molto impegnata della Regione Calabria»

Ribadisce quanto già dichiarato in conferenza stampa davanti ai vertici della Ryanair in un'intervista rilasciata a Teleborsa il presidente della Sacal, Arturo De Felice

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    «La gestione di Lamezia Terme è sicuramente una gestione impegnativa perché è una struttura creata per supportare un certo peso e che ora è stato superato. Abbiamo fatto lavori strutturali e sono stati aumentati di 5 unità i check-in. Abbiamo maturato un fast track. Abbiamo aperto altri corridoi per agevolare i passeggeri in partenza. Siamo consapevoli che questo non basta perché lo scalo deve esser adattato e su questo siamo impegnati in sinergia con la nuova governance e con una sinergia molto impegnata della Regione Calabria». Ribadisce quanto già dichiarato in conferenza stampa davanti ai vertici della Ryanair in un’intervista rilasciata a Teleborsa il presidente della Sacal, Arturo De Felice, e parlando del sistema aeroportuale calabrese sottoline che «questa società nasce avendo come colonna portante l’hub di Lamezia Terme, che è un aeroporto internazionale in continua espansione che richiede, con dovuta attenzione, una nuova struttura o l’ampliamento di quella già presente per adeguarla al flusso di passeggeri. Abbiamo rilevato gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone da due fallimenti, questo non ha fatto alto che aggravare e appesantire il decollo del sistema aeroportuale. Siamo riusciti non solo a tenere costantemente aperto l’aeroporto di Reggio ma a mantenere la fiducia delle più grandi compagnie. In particolare, parlo della compagnia di bandiera che ha continuato a volare. Abbiamo anche stretto pochi giorni fa un accordo importantissimo che vedrà il più grande vettore low cost attivo in questo momento, Ryanair, impegnarsi a venire ad operare anche a Reggio Calabria, dando quindi un’offerta enorme rispetto a quelle che erano le aspettative dopo il fallimento della vecchia gestione. Su Reggio Calabria devo dire che siamo abbastanza tranquilli, siamo stati corroborati anche dal recente decreto legislativo in finanziaria che prevede uno stanziamento di ben 25 milioni di euro per lo scalo, che ci consentirà ovviamente di ammodernarlo il più possibile e di intervenire su una struttura obsoleta e trascurata, Crotone, che è il fratellino più piccolo soprattutto per l’utenza, è però quello che ha le più grosse difficoltà gestionali dovute ai problemi della popolazione che si sente giustamente esclusa da quelli che sono i collegamenti veloci alternativi, le ferrovie veloci e le autostrade. E che quindi pressa legittimamente perché possa essere messa nelle condizioni di collegarsi almeno con la capitale. Abbiamo volutamente mantenuto aperto l’aeroporto durante il periodo invernale per mantenere il collegamento indispensabile con Bergamo-Orio al Serio e trovare alternative su almeno altri due scali nazionali con la primavera. Nei sei mesi da aprile ad ottobre infatti ci sarà un notevole movimento di charter turistici e un collegamento nazionale con la Germania».
    La gestione unica, arrivata dopo un bando Enac, per De Felice rimane così «un sistema impegnativo, che è stato fatto quasi in contemporanea con quello pugliese e con quello delle altre regioni ad alta densità di popolazione e traffico aereo. Si è ritenuto necessario farlo anche in Calabria per dare un’armonizzazione a quelli che sono intanto gli obiettivi che i tre scali si devono porre, e soprattutto un’unica gestione che permette un notevole risparmio dei costi».

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