Arrivata la data del 20 dicembre il cantiere del costruendo palazzetto alla fine di via del Progresso non mantiene le promesse degli atti ufficiali

La fine dei lavori prorogata ad aprile alla data odierna non è stata rispettata, ed ora incombe il rischio di dover incorrere nel non rispetto del 31 marzo.

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    Come da previsioni, arrivata la data del 20 dicembre il cantiere del costruendo palazzetto alla fine di via del Progresso non mantiene le promesse degli atti ufficiali: la fine dei lavori prorogata ad aprile alla data odierna non è stata rispettata, ed ora incombe il rischio di dover incorrere nel non rispetto del 31 marzo, termine entro cui bisognerà completare necessariamente l’opera finanziata con fondi Pisu (quindi europei). Come in precedenti amministrazioni comunali, a Lamezia Terme le opere pubbliche non hanno fortuna e non trovano consegne nei tempi previsti da cronoprogramma.
    Oggi il cantiere gestito dalla Ferraro Spa non dava segni di grande attività, a differenza del “gemello” della concattredale della medesima società ma appaltato dalla diocesi lametina invece che dall’amministrazione comunale (sebbene, paradossalmente, la nuova opera religiosa sia proprio vicina di casa degli uffici comunali di via Perugini), mentre a novembre il Comune quantificava al 35% il completamento dell’opera sportiva i cui lavori procedono di pari passo con la velocità con cui l’amministrazione comunale liquida gli scaglioni dei finanziamenti.
    Il rischio è quello di avere accanto allo stadio incompiuto un palazzetto non completato, con parcheggio condiviso (settimana scorsa la terna commissariale ha approvato la convenzione con la Provincia) ma opere inutilizzabili, mentre il Comune in un anno non è riuscito a stabilizzare la situazione degli impianti sportivi ma solo a trovare nuovi motivi ostativi (veri o presunti, in assenza di atti amministrativi vincolanti) per le attività agonistiche e dilettantistiche nella città delle terme.
    Gi.Ga.

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