Il 2019 a Lamezia si apre con solo il Riga come stadio a disposizione, ma a porte chiuse

Tanto si deduce dai comunicati del comitato regionale Lnd che si rifanno ad atti amministrativi non pubblicati

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    Concluso il 2018 “a porte chiuse” per il pubblico, ora il 2019 per gli stadi lametini si apre all’insegna di ulteriori incertezze: scadute il 16 dicembre le ordinanze per giocare senza presenza di pubblico le gare previste al D’Ippolito, Renda e Riga nessuna comunicazione ufficiale è stata pubblicata in questo periodo natalizio dal Comune, mentre l’attività agonistica però dall’Epifania in poi è ripresa.
    Se ieri il Sambiase ha disputato il proprio turno di campionato al “Pino Catania” di Pianopoli per permettere al proprio pubblico di assistere alla gara come già avvenuto nelle giornate casalinghe precedenti, stessa decisione è stata presa dalla Vigor Lamezia in merito al turno previsto domenica, quando si ospiterà l’Amantea sempre sul manto in erba sintetica del comune guidato da Gianluca Cuda. Regolamentate in campo ieri al “Riga”, anche se sempre a porte chiuse, la Promosport che ha trovato anche la seconda vittoria di stagione e consecutiva nel torneo di Promozione.
    Oggi e domani, invece, il “Rocco Riga” senza spettatori è stato designato come campo di gara per le sfide del campionato juniores tra Polisportiva Lamezia – Promosport e Vigor Lamezia – Sambiase, partite in origine previste al “Gianni Renda” e al “Guido D’Ippolito” come primo turno del girone di ritorno del girone D, in cui per altro i biancoazzurri (vincitori per 2-1) inseguivano ad un punto di distanza il duo di vertice composto da giallorossi e biancoverdi. In teoria quindi una buona vetrina per i settori giovanili delle società lametine, ma che alla fine potrà essere vista solo da elementi organici alle società
    Visto il latitare di atti pubblicati da via Perugini, per cercare di trovare il bandolo della matassa dell’attuale gestione comunale bisogna fare fede a quanto pubblicato nei comunicati del comitato calabrese della Lega Nazionale Dilettanti: esisterebbe un «affidamento provvisorio dell’impianto sportivo “Rocco Riga”» alla Promosport con protocollo del Comune di Lamezia Terme di cui online non vi è alcuna prova tramite atto amministrativo, ed in via Boccioni si potrà giocare solo «in assenza di pubblico» e non con un limite inferiore ai 100 spettatori come era stato in un primo momento richiesto.
    Per Renda e D’Ippolito invece in merito alle gare casalinghe delle squadre coinvolte si parla di «momentanea indisponibilità proprio campo», quindi come ad inizio stagione si torna a palesare una mancata concessione o non apertura in toto dell’impianto per partite ufficiali. Il tutto sempre in un contesto in cui il Comune ha annullato il bando per le gestioni degli impianti, non ha emesso nuove indicazioni sebbene i precedenti accordi siano scaduti a giugno, né si reputi necessario cercare di fornire pubblicamente chiarezza a riguardo. 
    Eccezione a tale ragionamento il 20 dicembre quando il commissario Fusaro nella sala “Scarselletti” della sede centrale del Polo Tecnologico agli alunni dell’istituto aveva spiegato che «lo stadio D’Ippolito è chiuso poiché manca l’aggiornamento dell’idoneità statica delle strutture murarie per verificarne la vulnerabilità sismica e, dato che non vi sono tecnici comunali abilitati a tale compito, si sta provvedendo a risolvere il problema. Inoltre, tutti e tre gli stadi della città, non sono più luoghi destinati a punti di raccolta in caso di calamità. Tutti gli stadi non erano accatastati e il Comune sta provvedendo in tal senso. Il Palasparti ha problemi sia di sicurezza che di natura giudiziaria, mentre le palestre delle scuole non sono agibili, ma il documento di agibilità finale deriva dalla sintesi di una serie di atti e certificazioni che debbono essere regolari ed in possesso dell’istituzione scolastica. La sola assenza di uno dei documenti previsti inficia il rilascio dell’agibilità. Paradossalmente, alcune strutture sono sprovviste di accatastamento, pur essendo vecchie strutture».  
    Paradossalmente, però, i vertici degli ordini professionali tecnici riunitisi proprio nella Sala Napolitano l’11 dicembre contestavano il collegamento tra accatastamenti ed agibilità degli impianti, come la versione di certificazioni di vulnerabilità sismiche scaduti, ma nessuno della terna o delle due dirigenti era presente in sala per raccogliere il parere tecnico sulla questione. Ad oggi solo mancanza di atti pubblicati, procrastinazione degli interventi, e dichiarazioni sparse al netto di proteste ed anche incontro in Prefettura ad un anno dal mai pubblicato report sulle strutture sportive.
    Gi.Ga.

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