Anticipazione da 8.932.162,38 euro per evitare il dissesto al Comune di Lamezia Terme

Rimborso previsto in 10 anni a partire dal prossimo bilancio, la restituzione dell'anticipazione dovrà essere effettuata entro il 31 marzo di ciascun anno,  mediante operazione di giro fondi sulla apposita contabilità speciale relativa al fondo di rotazione

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    Se il 28 febbraio scadrà il termine per approvate il bilancio di previsione 2019-2021, il Comune di Lamezia Terme ha ottenuto 8.932.162,38 euro (rimanendo nel limite massimo di 200 euro per abitante) come anticipazione di cassa per il pagamento delle   retribuzioni del personale dipendente, al pagamento delle rate dei mutui e di prestiti obbligazionari, nonché all’espletamento dei servizi locali indispensabili.
    Tale somma richiesta quindi per evitare gli estremi del dissesto è stata richiesta poiché destinata alle amministrazioni sciolte per infiltrazioni mafiose, cifra però da restituire in 10 anni, decorrenti  dall’anno  successivo  a  quello  in  cui  viene  erogata l’anticipazione, con rate annuali di pari importo. 
    L’importo della rata annuale di rimborso dell’anticipazione deve essere  previsto  nel  bilancio  di  previsione di ciascun ente beneficiario, quindi spetterà alla prossima amministrazione cominciare a restituire quanto richiesto dalla terna commissariale.
    La restituzione dell’anticipazione dovrà essere effettuata entro il 31 marzo di ciascun anno,  mediante operazione di giro fondi sulla apposita contabilità speciale relativa al fondo di rotazione, ed in caso di mancata  restituzione delle rate annuali entro i termini previsti, una  pari  somma è  recuperata dalle risorse a qualunque titolo dovute dal Ministero dell’interno.
    Il decreto del Ministero del 19 dicembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 gennaio, con richiesta della terna risalente però allo scorso anno.
    Altri 142.361,82 euro erano stati destinati a Lamezia Terme con decreto del Ministro dell’Interno pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 155 del 6 luglio 2018 concernente “Criteri e modalità per il riparto, a decorrere dall’anno 2018, del Fondo di 5 milioni di euro istituito nello stato di previsione del Ministero dell’interno per la concessione di contributi a favore degli enti locali sciolti a seguito di fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare, al fine di consentire la realizzazione e la manutenzione di opere pubbliche”. Ad oggi però in città poco o nulla si è mosso.
    g.g.

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