La Regione Calabria sostiene con un finanziamento di 12.000 euro la Biblioteca dell’Associazione Archeologica Lametina

All'interno della biblioteca intanto son presenti oltre 3.000 testi e pubblicazioni che puntano a dare un servizio all’esterno capace di superare i limiti fisici, puntando infatti alla digitalizzazione degli stessi. 

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    La Regione Calabria sostiene con un finanziamento di 12.000 euro la Biblioteca dell’Associazione Archeologica Lametina, situata nella sede del Museo Archeologico al primo piano del Convento San Domenico, con Comune ed associazione che però devono ancora trovare un accordo sul rinnovo della convenzione tra le parti per l’uso della sede.
    All’interno della biblioteca intanto son presenti oltre 3.000 testi e pubblicazioni che puntano a dare un servizio all’esterno capace di superare i limiti fisici, puntando infatti alla digitalizzazione degli stessi. 
    «Ci sembra il modo migliore per iniziare il nuovo anno- ha dichiarato la presidente Vincezina Siviglia Purri- un segnale concreto di attenzione da parte della Regione a questo scrigno di cultura e di sapere che è patrimonio di tutti e che grazie all’intervento di digitalizzazione può essere posto al centro del processo di sviluppo della comunità intera». 
    La biblioteca, costituita dall’Associazione Archeologica lametina nella stanza affrescata da Giorgio Pinna, da anni svolge un servizio di informazione e di formazione in ambito storico-archeologico apprezzato da numerosi utenti e soprattutto essenziale a studenti che hanno trovato in questa biblioteca un valido supporto al loro lavoro di tesi di laurea e di ricerca in genere.
    Si tratta di una struttura che nel tempo grazie ad acquisti e donazioni- la più generosa è quella del notaio  Fiore Melacrinis- vanta un repertorio di oltre 3.000 volumi e di centinaia di giornali e pubblicazioni che coprono un arco temporale di oltre un secolo e mezzo, ritenendosi, dopo il Museo di Reggio Calabria, quella più dotata di testi in ambito storico archeologico. Inoltre la biblioteca possiede nei suoi archivi documenti assolutamente inediti, preziosi per la storia locale ed a alto rischio di distruzione.
    L’ambizione di questo progetto è quello di far diventare la biblioteca storico-archeologica dell’Associazione veicolo privilegiato del processo di apprendimento cercando di attirare quelle comunità che finora sono state lontane dalla frequentazione di questi luoghi. Per questo è importante dotare la biblioteca di un book-saver in grado di digitalizzare e mettere in rete i numerosi testi in suo possesso.
    La digitalizzazione di tutti i documenti della biblioteca Storico-archeologica dell’Associazione amplierà le possibilità di collaborazione e di fruizione con altri istituti culturali del territorio come il Museo Diocesano e le istituzioni scolastiche del comprensorio lametino e calabrese.
    La possibilità di mettere in rete, previa digitalizzazione, di tutti i documenti della biblioteca rafforzerà e migliorerà le possibilità di fruizione soprattutto da parte degli istituti scolastici del comprensorio che stanno già effettuando una serie di attività culturali all’interno della Biblioteca.
    Una volta proposte sul web, le collezioni digitali raggiungono un pubblico assai diversificato e ampio. L’utenza del web è composta di ricercatori, studenti, grande pubblico, professionisti dell’informazione, sponsor, creatori di collezioni, registi, editori e specialisti di settore intellettuale. Una volta al corrente del patrimonio di un’istituzione, questi utenti sono inclini a richiedere riproduzioni, di alta qualità, permessi per la pubblicazione e accesso agli originali.
    «La divulgazione, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio identitario costituito nel Museo Archeologico Lametino di cui l’Associazione fu fondatore nel 1995 con la Sovraintendenza e il Comune di lamezia Terme, può rappresentare un’opportunità per tutto il lametino, in termini di turismo e di sviluppo economico», spiega la presidente, «accendere i riflettori sull’importanza del patrimonio culturale custodito e narrato nella biblioteca archeologica significa mettere in luce conoscenze e informazioni che sono fortemente rappresentativi della nostra storia».

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