«La commissione straordinaria continua a non rispondere in nessun modo ai problemi e alle urgenze della città, salvo dichiarazioni “rassicuranti” che lasciano il tempo che trovano»

Lamenta nuovamente Rosario Piccioni puntando il dito oltre che contro la terna anche contro parlamentari lametini

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    La commissione straordinaria «continua a non rispondere in nessun modo ai problemi e alle urgenze della città, salvo dichiarazioni “rassicuranti” che lasciano il tempo che trovano» lamenta nuovamente Rosario Piccioni.
    L’ex consigliere ricorda tra i “caduti” il Basketball Lamezia ritiratosi dal campionato di Serie B, l’impossibilità per tanti bambini e ragazzi di svolgere attività sportive nel pomeriggio nelle palestre scolastiche, la “migrazione forzata” in altri Comuni di tutte le compagini sportive lametine per disputare le partite e per gli allenamenti, aggiungendo che «sempre a causa della “paralisi” delle strutture sportive, nelle ultime ore si aggiungono altre due brutti colpi per il mondo dello sport lametino:  la possibilità del ritiro della Raffaele Lamezia dichiarata dal suo presidente  e – stando ai rumors – il rischio del ritiro della Conad Lamezia dai rispettivi campionati. Un epilogo da scongiurare assolutamente e che dimostra il livello di insostenibilità della situazione per le tutte le realtà sportive cittadine, dopo un anno di immobilismo e porte in faccia».
    Nulla cambia da oltre un anno anche sul fronte della cultura. «La presa di posizione nei giorni scorsi della consulta delle associazioni culturali certifica perfettamente lo stato della situazione: i teatri restano chiusi, rassegne culturali di grande valore per la città e per l’intera regione ancora costrette a spostarsi in altri Comuni», ricorda Piccioni, contestando «un anno di dichiarazioni “rassicuranti” dal prefetto Alecci, un anno di odissea per il mondo dell’associazionismo culturale cittadino a cui va tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Solo per citarne alcune: le rassegne teatrali dei Vacantusi ed Ama Calabria trasferite a Catanzaro con tutte le conseguenze negative connesse;  rassegne lametine di rilievo nazionale come il “Color Fest” e il Comics costrette a spostarsi in altri Comuni… E ancora, cronaca delle ultime settimane: il nostro Comune perde importanti finanziamenti regionali a causa di errori tanto banali quanto gravissimi e assurdi, come gli indirizzi mail sbagliati o la mancanza della firma digitale sui progetti presentati».
    L’ex consigliere comunale rimarca anche «la scarsissima incisività dei nostri parlamentari lametini, il cui contributo fino ad ora si è risolto in dichiarazioni propagandistiche e annunci roboanti. I due parlamentari lametini, espressione della maggioranza che sostiene “il governo del cambiamento”, non stanno “cambiando” nulla per Lamezia. Solo dichiarazioni e dirette facebook, in perfetta linea con il leader del suo partito, da parte dell’esponente politico lametino più vicino al ministro Salvini, Furgiuele, che da novembre ad oggi ha rinviato prima di settimana in settimana, poi di mese in mese, lo “sblocco” delle strutture sportive.  Prima a fine novembre, poi nei primi quindici giorni di dicembre e poi chissà quando».
    Si ricorda poi come «nonostante gli annunci dell’onorevole D’Ippolito, non solo i commissari “hanno mangiato il panettone” ma molto probabilmente mangeranno la colomba e forse anche il prossimo panettone, visto che la terna avrebbe richiesto la proroga al Ministro dell’Interno. Altro che la sostituzione promessa dall’onorevole D’Ippolito nel caso in cui i commissari non avessero risolto i problemi di impianti sportivi e strutture teatrali entro il mese di dicembre».
    Stessa contestazione Piccioni la rivolge ad Oliverio, chiedendo di sapere dalla Prefettura «come si sta muovendo per risolvere le questioni aperte. La situazione della città è drammatica. Con spirito costruttivo ci appelliamo ai parlamentari lametini perché passino dalle parole ai fatti e, attraverso il governo, si sblocchi la situazione di Lamezia. Una città che non può andare avanti così ancora per mesi e mesi». 

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