Con i teatri lametini chiusi i saggi delle scuole di danza a giugno potrebbero tenersi presso la Fondazione Terina

Aperta un'interlocuzione con il presidente Masi al fine di avviare una sistemazione del teatro consona alle esigenze tecniche richieste

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    Se ieri in conferenza stampa il presidente della terna commissariale, Francesco Alecci, ha spiegato la versione amministrativa secondo la quale i teatri cittadini non sono chiusi con apposita ordinanza, ma lo sanno nei fatti poiché non vengono concessi (per il Teatro Grandinetti il noto problema è quello della via di fuga posteriore, per Umberto e Costabile i lavori da effettuare nel primo caso previsti ma non appaltati, nel secondo già aggiudicati) e non lo saranno finché non ci sarà un nuovo gestore (come per gli impianti sportivi, si sta dando priorità prima ai documenti noti e non, e poi gli atti amministrativi gestionali), oggi la Consulta delle associazioni Progetto Cultura aggiorna la città sulla seconda edizione di Lamezia In Danza.
    Sorti nuovi problemi dopo la soluzione che, solo in seguito all’occupazione del Grandinetti, permise tra giugno e luglio lo svolgimento dei saggi di fine anno, dalla consulta si rimarca che «nonostante sia trascorso un anno dall’evento, e nonostante le continue e ripetute rassicurazioni, la situazione non è mutata».
    Se attualmente in calendario ci sarebbero giù 30 balletti con la partecipazione di migliaia di ballerini lametini, la consulta ha deciso di guardare altrove per poter programmare il tutto lamentando che «il senso di sfiducia verso questa gestione cresce in maniera smisurata. La stessa terna infatti non riesce minimamente ad approcciarsi verso una gestione ordinaria della nostra città. E’ inutile ricordare i vari finanziamenti persi. E’ inutile ricordare le promesse del commissario Alecci. Vorremmo avere lo stesso entusiasmo del commissario Alecci quando autocelebra la sua gestione ma noi, invece, avvertiamo soltanto un senso di mortificazione associata a sdegno».
    Gli spettacoli di giugno si dovrebbero così tenere sempre a Lamezia Terme, ma nell’area industriale, avendo la consulta delle associazioni aperto un’interlocuzione del presidente della Fondazione Terina, Gennarino Masi, «al fine di avviare una interlocuzione ed effettuare una sistemazione del teatro consona alle esigenze tecniche richieste».

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