Via libera in consiglio regionale alla vendita diretta in loco dei prodotti agricoli anche per i piccoli produttori

Il testo, nel pieno rispetto delle norme igienico sanitarie, dà la possibilità di sviluppare l’intero ciclo di vita del prodotto, dal raccolto/allevamento alla vendita diretta, presso i locali aziendali o nella propria abitazione.

Più informazioni su


    Il Consiglio Regionale della Regione Calabria ha approvato, nella giornata di ieri, la legge n. 333/10 proposta dal Consigliere con delega all’agricoltura Mauro D’Acri dal titolo “Norme per la lavorazione, trasformazione e confezionamento dei prodotti agricoli di esclusiva provenienza aziendale da destinare alla vendita diretta”.
    Il testo, nel pieno rispetto delle norme igienico sanitarie, dà la possibilità di sviluppare l’intero ciclo di vita del prodotto, dal raccolto/allevamento alla vendita diretta, presso i locali aziendali o nella propria abitazione.
    «Una legge che sostiene l’agricoltura familiare e delle piccole aziende (che rappresentano la maggioranza del tessuto agricolo locale), che, soprattutto nelle aree interne, risultano spesso marginalizzate dalle logiche di coltura intensiva richieste dal libero mercato e sono impossibilitate alla crescita a causa delle superfici territoriali limitate sulle quali operano o dalla poca disponibilità economica», sostiene D’Acri, «da oggi i piccoli agricoltori, con piccoli e necessari adeguamenti per la tutela della salute dei consumatori, potranno lavorare, trasformare e confezionare i prodotti nelle proprie cucine destinandoli anche alla vendita diretta, rivitalizzando contesti rurali che tutelano la biodiversità e la tradizione secolare di diversi prodotti. L’agricoltura familiare e le piccole aziende rappresentano avamposti di una resistenza capace di garantire economia, occupazione e vitalità nelle aree interne. E’ questa l’agricoltura che vogliamo per la Calabria: protagonista fuori dai mercati regionali e nazionali, ma, soprattutto, straordinario fattore di coesione sociale, di tenuta identitaria, di vitalità territoriale, di resistenza e speranza».

    Più informazioni su