«Non si parla più di ‘stagionalità’ quando i contratti a tempo determinato interessano l’intero anno solare, da gennaio a dicembre»

Due strade diverse seguite dai sindacati, avversione verso il bando pubblico, e stagionali incerti nel loro futuro

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    Vari fronti, ma per i precari di Sacal Ground Handling, con alle spalle un decennio di contratti a tempo determinato, non arrivano ancora buone notizie dal fronte stabilizzazione.
    Sono gli stessi lavoratori a sottolineare come «assistiamo ora alla separazione delle sigle sindacali le quali, a coppie, stanno seguendo due vie distinte di gestione della situazione: una via che vede la ricerca di nuove trattative con l’azienda Sacal GH (Cgil e Cisl) e l’altra che mantiene una linea dura di rottura delle relazioni industriali (Ugl e Uil). Nel mezzo, interi gruppi di lavoratori in attesa di risposte chiare che tardano ad arrivare mentre un sindacato non firmatario del CCNL (Confintesa, da tempo in sit davanti lo scalo lametino) porta avanti una serie di azioni volte a sensibilizzare i dirigenti sulla situazione di stallo attuale. Ieri, 23 gennaio, le telecamere di Striscia la Notizia sono arrivate all’aeroporto di Lamezia Terme, rendendo la nostra situazione precaria di pubblico dominio su scala nazionale».
    I lavoratori ancora una volta contestano la proposta del bando pubblico annunciato da Sacal poiché «va contro le anzianità e le professionalità maturate in un decennio di lavoro precario. Il bando pubblico ha senso quando si vuole allargare il bacino di stagionali a nuovi lavoratori, ma solo dopo aver stabilizzato chi è già precario da tanto tempo. L’azienda, come è ormai noto a tutti, si è affidata a contratti di somministrazione tramite l’agenzia interinale Tempor, procedendo altresì con la proroga contrattuale degli interinali assunti dal 13 ottobre 2018 al 12 gennaio 2019, proroga che vede il contratto lavorativo degli stessi interinali esteso fino al 31 gennaio, una scelta tampone nell’attesa che il quadro della situazione Sacal venga definito».
    Il paradosso secondo i lavoratori sarebbe che «presso lo scalo aeroportuale lametino, si sta ora ricorrendo a personale aggiuntivo oltre a quello già a tempo indeterminato per 10 mesi su 12 (e non è detto che non si possa fare altrettanto anche nei mesi di febbraio e marzo, portando dunque il contatore a 12 mesi su 12). Un dato chiaro e incontrovertibile a ulteriore testimonianza della necessità di procedere con un serio piano di stabilizzazioni, anziché contratti a singhiozzo per gruppi saltuari di lavoratori precari. Non si parla più di “stagionalità” quando i contratti a tempo determinato interessano l’intero anno solare, da gennaio a dicembre».

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