Cisl e Uil invitano il neo commissario dell’Asp di Catanzaro a fornire risposte su personale e reparti dell’ospedale lametino

Richiami sulla Tin e sull'archivio storico che potrebbero avere sede nella città della piana

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    Salvatore Arcieri per la Cisl e Salvatore De Biase per la Uil intendono richiamare ai vertici dell’Asp di Catanzaro «come alcuni reparti ospedalieri siano sguarniti di personale, come ad esempio, storicamente per Lamezia-Soverato-Soveria, e i pochi operatori sanitari spesso sono costretti a turni massacranti, pur di garantire l’assistenza» lamentando parimenti che «il personale sanitario ed amministrativo, sempre più, viene distribuito nei vari stabili, spesso in fitto, della provincia di Catanzaro», in sfregio alla reale esigenza di servizi primari», condannando «il quasi libero arbitrio di alcuni dirigenti, i quali distolgono personale dalla propria mansione, per adibirlo ad altre funzioni, da qui la domanda: un Oss può essere adibito a tecnico informatico? All’occorrenza, sempre un Oss, può risultare un accompagnatore autista di qualche Dirigente? O nel caso estremo, qualificati infermieri, possono essere adibiti a necrofori?»
    Al neo commissario Fico viene chiesta attenzione per «la struttura sanitaria maggioritaria, come quella di Lamezia, spogliata continuamente delle proprie prerogative, come per esempio: la Tin chiusa e contestualmente  la nostra azienda fa un protocollo d’intesa con il Pugliese, per trasferire prematuri da Catanzaro a Lamezia, così come apparso sulla stampa (in realtà il protocollo riguarda i bambini in condizioni stabili e relative madri, nb)».
    I sindacalisti sollecitano «una precisa informativa circa il numero di personale assunto a partire dal 1 Gennaio 2017, con la specifica qualifica, la collocazione, e la forma e l’istituto che ne motiva l’assunzione», ma anche di bloccare «il disposto trasferimento di tutto l’archivio storico dello stabile amministrativo lametino, in locali ubicati, si pensi un po’, a Vallefiorita, quando, sia in ospedale, che presso le strutture amministrative, vi sono spazi enormi dove operare con equilibrio e vicinanza».

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