Il Meetup 5 Stelle  Lamezia Terme critica la gestione comunale di Agenda Urbana

Sebbene proprio Agenda Urbana abbia visto incontri, manifestazioni di interesse, ed un workshop non molto partecipati

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    Per il Meetup 5 Stelle  Lamezia Terme «non c’è settore che non sia coinvolto da uno stato di caos gestionale: dall’erogazione dei servizi essenziali alla gestione del patrimonio, per non parlare dell’edilizia o della riscossione dei tributi. Non essendoci una visione a lungo termine sul futuro della città, i vari progetti in essere stanno tutti finendo per scontrarsi con anomalie ed inefficienze che ne vanificano il senso, e la sorte del Piano Strategico Comunale conferma tutte le peggiori previsioni da noi formulate su una programmazione dettata più da esigenze particolari che dalla volontà di dare risposta alle tante questioni ancora aperte e irrisolte». 
    In mezzo ci sarebbe una pianta organica sempre più risicata, con blocchi di assunzioni anche a tempo determinato anche per la prossima amministrazione comunale.
    I grillini si concentrano invece su un altro aspetto, ovvero i 18,5 milioni di euro per Agenda Urbana a Lamezia, rifacendosi al documento predisposto dalla terna commissariale: «ben 50 le iniziative che mirano all’inclusione sociale ad allo sviluppo imprenditoriale. L’iniziativa di Agenda Urbana, denominata “Lamezia sostenibile e inclusiva”, prevede 15 azioni destinate all’inclusione sociale, 14 azioni destinate allo sviluppo sostenibile, 13 alla rigenerazione urbana e 8 a infanzia e istruzione. Una distribuzione di fondi a pioggia, in modo da accontentare tutti senza alcuna prospettiva concreta della buona riuscita e della durata nel tempo delle tante azioni in progetto».
    Nel workshop organizzato il 7 dicembre dallo stesso Comune nella Sala Napolitano è emerso un quadro di incertezza anche sulle 50 proposte avanzate, e per i 5 stelle della piana «nessuno dei progetti presentati ha una seria prospettiva di crescita in una città priva di veri strumenti di programmazione».
    I grillini contestano così una mancanza di visione sulla gestione dei beni culturali chiusi al pubblico poiché non agibili, la paventata programmazione del Progetto Sara che potrebbe essere commissariata e passare alla Provincia, la mancanza di “un più diretto coinvolgimento dei cittadini nella fase di individuazione delle linee guida e di indirizzo”, sebbene proprio Agenda Urbana abbia visto incontri, manifestazioni di interesse, ed un workshop non molto partecipati.
    g.g.

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