«Sui teatri ancora una volta, nonostante il lungo tempo trascorso e l’asserita diuturna cura intorno alla vicenda, solo dichiarazioni di principi senza alcun dato certo»

Risposta celere, ma in realtà una non risposta, quella che il presidente della terna commissariale, Francesco Alecci, ha fornito ad Ama Calabria, i Vacantusi e TeatroP in merito alla chiusura dei 3 teatri cittadini. 

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    Risposta celere, ma in realtà una non risposta, quella che il presidente della terna commissariale, Francesco Alecci, ha fornito ad Ama Calabria, i Vacantusi e TeatroP in merito alla chiusura dei 3 teatri cittadini. 
    Se le associazioni culturali almeno si possono pregiare di aver avuto attenzione e risposta nello stesso giorno della comunicazione alla stampa, aspetto non scontato in questo anno di commissariamento, con missiva inviata per conoscenza anche al Prefetto di Catanzaro e al procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, dall’altro sottolineano che «ancora una volta, nonostante il lungo tempo trascorso e l’asserita diuturna cura intorno alla vicenda, solo dichiarazioni di principi senza alcun dato certo».
    Alecci, ripetendo quanto già scritto 3 mesi fa, assicura di aver dato indirizzi per la fase di espropri delle particelle catastali relative alla via di fuga posteriore del teatro Grandinetti, e che solo successivamente si procederà con una nuova gara per la gestione dei servizi teatrali. Le linee di indirizzo deliberate dalla terna commissariale son state però fortemente contestate dalle stesse associazioni, poiché l’atto «definiva il Teatro Ente rilevante a fini economici, qualifica quest’ultima non realistica non solo per la documentale dimostrazione fornita dagli operatori nel corso delle diverse riunioni presiedute dalla signoria vostra, ma per la Sua diretta esperienza di revisore della Fondazione Lirico Sinfonica dell’Arena di Verona che, in quelle occasioni, ella ebbe a ricordare».
    La associazioni avrebbero auspicato di avere risposta più dettagliata e meno evasiva da parte dell’unico componente delle terna commissariale che giornalmente potrebbe superare il cortile che separa il proprio ufficio da quelli dei servizi tecnici e chiedere conto dello stato dell’arte.
    Generica è anche la rassicurazione sulla riapertura del Teatro Costabile, non citando i lavori già affidati che a questo punto non viene dichiarato se siano stati conclusi o siano gli unici motivi ostativi esistenti, né alcun accenno è fatto sul Teatro Umberto, con il piano da 450.000 di interventi prossimo a compiere l’anno di deliberazione senza essere andato in appalto.
    Per Alecci però ad essere informati degli sviluppi saranno solo le associazioni presenti nella missiva, visto che la linea del “silenzio stampa selettivo” non viene mutata, nè la “diffidenza” tra organi di indirizzo politico (la terna commissariale) e quelli di indirizzo amministrativo (dirigenti ed uffici) ha trovato una risoluzione. 
    Gi.Ga.

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