Il Mezzogiorno e la Calabria di fronte a scadenze drammatiche venerdì presso l’ex seminario vescovile

Mentre si sta decidendo sulla “secessione delle regioni ricche”, alcune associazioni della società calabrese, espressioni di città come Catanzaro, Lamezia e Vibo, si incontrano in un’iniziativa unitaria

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    “Il Mezzogiorno e la Calabria di fronte a scadenze drammatiche” sarà il tema dell’incontro pubblico promosso dai movimenti Associazione “Graziella Riga”, Lamezia Insieme, Cambiavento, Progressisti per Vibo, in programma venerdì alle 17.30 presso il salone “Giovanni Paolo II” dell’ex seminario vescovile di Lamezia Terme. 
    Il dibattito, coordinato da Gianni Speranza, dopo i saluti del vescovo di Lamezia, vedrà l’intervento introduttivo dei docenti Perna e Cersosimo, dei parlamentari del Movimento 5 Stelle Pino D’Ippolito e Bianca Laura Granato e Antonio Viscomi del Partito Democratico, del consigliere regionale Arturo Bova, dei rappresentanti delle tre associazioni organizzatrici Nicola Fiorita, Antonio Lo Schiavo e Rosario Piccioni
    Mentre si sta decidendo sulla “secessione delle regioni ricche”, alcune associazioni della società calabrese, espressioni di città come Catanzaro, Lamezia e Vibo, si incontrano in un’iniziativa unitaria raccogliendo l’appello di varie personalità della cultura e dell’Osservatorio del Sud.  Il rischio non è solo la secessione delle regioni più ricche, ma la rottura dell’Italia. Vengono compromessi nei fatti i diritti dei cittadini del Mezzogiorno. Prestazioni sanitarie diverse, con cittadini di alcune regioni meridionali che non potranno accedere al servizio sanitario pubblico alle stesse condizioni dei cittadini delle regioni più ricche e saranno costretti, solo se ne hanno la possibilità, a rivolgersi ai privati; lo smantellamento del sistema nazionale dell’istruzione pubblica con programmi differenziati nelle diverse regioni, concorsi locali e docenti dipendenti dalle Regioni; diversità di stipendi nella pubblica amministrazione. Tutte le categorie professionali del mondo della sanità e della scuola si stanno mobilitando.

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