Scoperti i responsabili di furti all’ufficio postale di via Aldo Moro

Uno dei colpiti dal provvedimento di fermo è stato per altro denunciato in Sicilia per aver speso parte delle banconote trafugate (90.000 euro il primo bottino, 30.000 sulla seconda nell'ufficio postale di via Aldo Moro)

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Due rapine all’ufficio postale in via Aldo Moro a Lamezia Terme, una sventata a Reggio Calabria condotte da 4 italiani, e poi un furto in una ditta di materiali edili con speronamento dell’auto della guardia giurata a Falerna, un esercizio commerciale rapinato ad Amantea con vetrata rotta con mazze di ferro, un automezzo Anas rubato a Campora San Giovanni effettuate da 7 rumeni son le effrazioni al centro dell’operazione “Cenerentola” condotta dai carabinieri si Lamezia Terme che ha portato al fermo di 11 persone, di cui 4 italiani e 7 rumeni (2 dei quali al momento irreperibili e ricercati in area Schengen) appartenenti a due sodalizi diversi: il primo operante tra Calabria e Sicilia e specializzato in rapine di uffici postali, il secondo in varie zone della Calabria spaccando vetrine di esercizi commerciali per rubarne il contenuto.
    Partendo dalla rapina del 21 aprile 2018 alle poste di via Aldo Moro e del 17 dicembre 2018 della ditta edile a Falerna, i carabinieri hanno ricostruito i movimenti dei due distinti gruppi criminali analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza, con pedinamenti ed intercettazioni telefoniche.
    «Un’operazione non limitata alla nostra regione» la definisce il Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, ringraziando oltre agli uomini dei carabinieri anche l’ufficio del Ministero dell’Interno coinvolto per quanto di competenza, ma anche il magistrato Marta Scavello che da Lamezia Terme ha ottenuto il trasferimento in altra sede ma ha seguito le varie fasi procedurali. «A distanza di pochi mesi dalle rapine di aprile e settembre si è addivenuti all’individuazione dei responsabili», sottolinea Curcio plaudendo al lavoro degli uomini dell’Arma.
    Il ruolo di un basista lametino, e di complici tra Seminara, Catania e Belpasso, nelle 2 rapine effettuate all’ufficio postale di via Aldo Moro viene sottolineato dal comandante Pietro Tribuzio: «tramite le intercettazioni telefoniche, ed il monitoraggio della videosorveglianza sia comunale che privata, oltre che le celle telefoniche interessate, abbiamo individuato i movimenti dei ladri, pronti già ad altri colpi avendo trovato già strumentazione all’uopo». Uno dei colpiti dal provvedimento di fermo è stato per altro denunciato in Sicilia per aver speso parte delle banconote trafugate (90.000 euro il primo bottino, 30.000 sulla seconda nell’ufficio postale di via Aldo Moro, con una terza rapina effettuata recentemente nel punto non distante dal presidio dei carabinieri ma non rientrante in questa operazione).
    Tribuzio rimarca come «entrambi i colpi son stati effettuati di sabato, con anche una spiccata efferatezza come dimostrato dalle immagini che immortalano anche la violenza con cui i malviventi hanno trattato i dipendenti. Nelle immagini si vede anche uno dei coinvolti che perde una scarpa durante la fuga, da qui il nome dell’operazione».
    Altro particolare rivelato è la presenza di una doppia targa (quella posteriore era stata rubata da un auto a Villa San Giovanni) nell’auto usata per le rapine, con il gruppo rumeno ad avere base a Cosenza ma operanti su tutta la costa tirrenica calabrese.

    I nomi dei soggetti arrestati sono:

    Primo gruppo

    Battaglia Francesco, cl 68 di seminara (RC)

    Di Bella Santo, cl 71 Catania

    Cici Mario, cl 93 Catania

    Tropea Giuseppe, cl 86 Lamezia Terme 

    Secondo gruppo

    Teglas Ludovic Daniel cl 91 Romania

    Muresan Arghil cl 89 Romania 

    Lacatus Romelius Marius cl 83 Romania 

    Parus Ion cl 94 Moldavia

    Lacatus Tiberiu Catalin cl 94 Jugoslavia

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