«Se lo Stato vuole contrastare efficacemente e con linfa sempre nuova la mafia deve dare assolute certezze di non abbandonare a se stesso chi si fida di lui»

La vicenda inerente Rocco Mangiardi «impone delle ineludibili prese di posizione» secondo Patto Sociale

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    La vicenda inerente Rocco Mangiardi «impone delle ineludibili prese di posizione» secondo Patto Sociale, poiché «la lotta contro la mafia, anzi contro le mafie, vive di gesti, azioni, comportamenti, ma anche di segnali. Sì, segnali che possono essere positivi o negativi, esplosivi o implosivi, forti o deboli. Rocco Mangiardi rappresenta tutto questo: una scelta difficilissima in una terra stupenda, ma variegata; un segnale forte, dirompente e chiaro. Un gesto di chi non attende i liberatori, ma spezza lui stesso le catene che lo volevano prigioniero. Un calabrese tenace, determinato, che ha voluto e saputo dire No. No alle imposizioni, no al rimanere vittima di certe antiche e sopite logiche, no alla prepotenza, no alla mafia. Ci vuole tanto coraggio, ma ci vuole soprattutto tanto amore per la Calabria e per il nostro Paese».
    Si contesta che «era facile pagare il pizzo, era ancora più semplice lasciare la Calabria o tornare a lavorare in Piemonte dove da giovane emigrato aveva iniziato le sue attività. Lui non lo ha fatto, ha scelto di rimanere e stare dalla parte della Calabria migliore, della Calabria vera. Tutto ciò ha rappresentato un segnale importante, dirompente, stimolante che ha dato e dà speranza. Sì, speranza di farcela, voglia di dire e dimostrare che “Si può”. Segnale negativo è però quello di non fornirgli più la scorta fuori dalla Calabria, segnale che può avere effetti deleteri anche per ciò che si può percepire: lo Stato ti usa e quando non servi più, ti scarica. Pessimo segnale».
    Secondo Patto Sociale «se lo Stato vuole contrastare efficacemente e con linfa sempre nuova la mafia deve dare assolute certezze di non abbandonare a se stesso chi si fida di lui, mettendone a repentaglio la vita. Al di là delle ripercussioni sociali, un dato emerge irrefutabile: la mafia non dimentica mai ed ha potere e mezzi ovunque. Lasciargli la scorta in Calabria e togliergliela fuori regione, cozza contro la logica criminale, cozza con l’esigenza di tutelare non una sola persona, ma un esempio e soprattutto un’idea: dire No alla mafia è la scelta migliore e più giusta».

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