Da 3 mesi senza stipendio i dipendenti Corap chiedono risposte alla Regione

Nello stato di agitazione anche la proposta di tornare a gestire l'impianto di depurazione

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    Protesta unitaria sindacale per i lavoratori del Corap i quali chiedono che «la Regione intervenga urgentemente per sanare l’emergenza di un Ente che sta vivendo estreme difficoltà. Il Corap, nato dall’accorpamento delle ex Asi con Decreto Regionale n° 115 del 29.06.16, ha visto un susseguirsi di numerosi commissari che nel tempo non sono riusciti a segnare passi significativi e fondamentali per il compimento di una riforma che doveva fare del nascituro ente il fiore all’occhiello per lo sviluppo industriale, l’attività di depurazione, progettazione e realizzazione delle infrastrutture, nonostante le rassicurazioni avute nei diversi incontri tra le scriventi organizzazioni sindacali e gli assessori che si sono avvicendati in questi anni sull’imminente rilancio e ricapitalizzazione dell’ente».
    La situazione del Corap, rispetto allo stato pregresso all’accorpamento, secondo i sindacati «è peggiorata nei conti e nelle spese, diminuendo gli incassi ed attivando laute consulenze di nessun valore professionale, a danno dei dipendenti ai quali non è stato mai riconosciuto nulla di quanto sottoscritto nel contratto decentrato dell’ottobre 2017. La gestione spensierata ha paralizzato ulteriormente la già difficile situazione del Corap che, se ben indirizzato, avrebbe dovuto e dovrà essere volano di sviluppo per l’intera Regione Calabria».
    I dipendenti lamentano 3 stipendi arretrati, intanto, contestando di essere «senza contributi versati e senza prospettive da parte del socio di maggioranza (Regione), in un caos organizzativo e amministrativo che potrebbe addirittura celare delle inesattezze nelle procedure che potrebbero impedire lo svolgimento e il prosieguo di una serena attività lavorativa».
    Fp Cgil, Cisl Fp , Uil Fpl e Findici dichiarano il perdurare dello stato di agitazione dei dipendenti a «cui seguirà l’attuazione di tutte le ulteriori forme di lotte previste dal sistema vigente,finché la Regione non attui immediati provvedimenti a garanzia sia dei livelli occupazionali sia della prosecuzione di tutte attività, con particolare attenzione alla depurazione che deve essere riportata per intero sotto la gestione dell’Ente senza regalie ai privati, mettendo in tal modo il Corap nelle condizioni di operare quale soggetto con attività di rilievo pubblico ed organismo intermedio della Regione Calabria, secondo quanto stabilito dal decreto di accorpamento DPGR n. 115/2016».
    Già avanzata una richiesta di incontro urgente, al Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio,al Vice Presidente della regione Calabria Francesco Russo all’ Assessore Attività Produttive Mariateresa Fragomeni , all’Assessore all’ Ambiente Antonella Rizzo, e al Commissario del Corap Carmelo Salvino, «convinti che solo con un sereno costruttivo e responsabile confronto potranno essere individuatigli strumenti e le soluzioni per risollevare l’ Ente e renderlo volano si sviluppo per l’ intera Regione Calabria». 

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