Giancarlo Caselli, uno spettacolo su Sciascia ed un’inchiesta sui rapporti tra Malta e la Calabria tra le prime anticipazioni di Trame

Fornite dal direttore artistico Gaetano Savattieri nel corso di un'intervista a Radio Radicale, ma per il programma definitivo bisognerà attendere ancora un mese e mezzo.

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    Anticipazioni sulla nona edizione di Trame, prevista dal 19 al 23 giugno, ieri son state fornite dal direttore artistico Gaetano Savattieri nel corso di un’intervista a Radio Radicale, ma per il programma definitivo bisognerà attendere ancora un mese e mezzo.
    Si parte dal tema scelto: «è l’inizio di una poesia famosa di Primo Levi, che comincia con “voi che vivete sicuri”. Il tema è quello della sicurezza, in una terra come la Calabria dove molte persone vivono nell’insicurezza della mafia, quindi insicurezza dei diritti, dove moltissimi immigrati che lavorano nelle campagne, come abbia visto, vivono nell’insicurezza della propria vita, nella insicurezza dei diritti. La sicurezza di chi ha paura, di chi arriva, sicurezza di arrivare in porti sicuri.  Ci sono una serie di sicurezze che si incrociano e che bisogna coniugare con le libertà e con la democrazia».
    Sui primi nomi Savatteri specifica che «ancora il programma non è finito naturalmente, uscirà fra una decina di giorni. Ci sono dei libri importanti , ma la cosa soprattutto che vogliamo fare è, oltre a presentare libri che è naturalmente la ragione statutaria del festival, anche avere delle produzioni originali. Stiamo pensando ad una produzione teatrale in questo caso dedicata a Leonardo Sciascia a 30 anni dalla morte. Pensiamo ad una inchiesta in qualche modo gestita e prodotta da Trame sulle connessioni tra Malta e la Calabria, connessioni criminali spesso. E poi naturalmente moltissimi altri  ospiti come Giancarlo Caselli, ma ci sono in  questo momento anche degli ospiti che abbiamo contattato e di cui aspettiamo una risposta, quindi mi sembra ingiusto e poco corretto dire si o no. Comunque, come è stato gli altri anni, sempre degli ospiti prestigiosi con libri importanti. Siamo uno dei pochi luoghi in fondo in cui si dibatte di questi temi, uno dei pochi luoghi rimasti in Italia dove si dibatte di libri, alcuni di successo ma alcuni anche di nicchia ma magari di grandi studiosi che non fanno grande cassetta ma che lì trovano un pubblico. Un pubblico attento, un pubblico che, essendo Lamezia Terme un comune che è stato sciolto per mafia, scelta che adesso il Tar ha cancellato, fa una scelta di campo».
    Da questo punto di vista, sugli effetti che Trame possa aver avuto dopo 8 edizioni, il direttore artistico si affida ai giovani: «noi coinvolgiamo moltissimo i giovani, abbiamo più di 100 volontari fra i 15 e i 25 anni che negli anni si sono succeduti, sono cresciuti con noi, alcuni poi naturalmente hanno fatto altre cose, ma che ogni anno rinnovano questa presenza e che partecipano al festival in maniera attiva non solo come pubblico, ma anche come organizzatore, per la logistica, per l’ufficio stampa, per le serate. Quindi questo è un grande successo, è un grande successo anche nei numeri, tutti lo dicono, tutti gli incontri sono pubblici, gratuiti, non si paga niente ed è appunto un posto per riflettere della mafia ma anche, perché no, degli eccessi dell’antimafia che ci sono stati e ci sono, e naturalmente bisogna discutere anche di questo: degli abusi o per come dire finte antimafie, che in questi anni purtroppo abbiamo visto».
    g.g.

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