«Compatti ai tavoli istituzionali per riconoscere i diritti dell’ospedale centrale della Calabria»

Il settore però è conteso tra Regione, che ne avrebbe la titolarità, ed il Governo, che ha commissariato e nominato in ultimo Cotticelli come responsabile del piano di rientro.

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    «Partiamo da un dato di fatto: l’ospedale di Lamezia è presente, come risulta dalla proposta di legge approvata in consiglio regionale e pubblicata sul Burc, nell’integrazione dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio con il Policlinico Universitario Mater Domini di Catanzaro. Eventuali profili di illegittimità del provvedimento, che non saremo certo noi a decretare, non possono farci rimanere inerti senza cercare di far acquisire al ‘Giovanni Paolo II’ il ruolo che merita», dichiara il presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme Salvatore De Biase. 
    «In questo momento è, quindi, necessario sedersi ai tavoli istituzionali che contano – continua De Biase – per far valere le ragioni di una città che non può subire mortificazioni, anzi deve essere oggetto di grande attenzione per la sua posizione strategica, in un settore delicato come quello della sanità». Il settore però è conteso tra Regione, che ne avrebbe la titolarità, ed il Governo, che ha commissariato e nominato in ultimo Cotticelli come responsabile del piano di rientro.
    «E’ chiaro che la diversità di opinioni è alla base della democrazia, ma se nel caso specifico, i tanti che protestano si fossero interessati prima che la legge sulla fusione sanitaria fosse stata approvata, esprimendosi con concretezza e proposte, e non solo con un ‘si’ o con un ‘no’, forse ci troveremmo tutti d’accorso sull’una o sull’altra posizione. Invece interveniamo sempre dopo, quando cioè i fatti sono accaduti. Questo è il male di Lamezia», lamenta il presidente del consiglio comunale, «rimane l’incompiutezza di un provvedimento, quello dell’integrazione dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, che da una parte determina precise funzioni per i nosocomi presenti nel capoluogo di regione, sia di assistenza che di ricerca, mentre dall’altra non chiarisce affatto le prospettive e i compiti dell’ospedale lametino, anzi li ignora completamente». 
    Secondo De Biase «dovremmo interessarci su come esserci e contare e, oltretutto, con quali proposte pesare ed essere ascoltati. Per Lamezia si ipotizza il centro traumatologico collegato al centro protesi Inail. Chiediamo agli attori interessati come la Regione Calabria possa sostenere tale iniziativa, a breve, medio o lungo termine, e quali sono gli atti concreti per realizzarla». 

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