Gli esercenti della vita notturna lametina si confrontano con l’amministrazione comunale in commissione

Tra ordinanze, regolamenti, servizi pubblici le attività chiedono regole più chiare all'ente pubblico

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    Un’ordinanza antirumore risalente al 2013 giudicata troppo restrittiva dagli esercenti, norme sulla somministrazione di bevande in vetro o lattina difficilmente rispettabili se non chiarite a dovere, autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico che si arenano al Suap/polizia locale o concesse per un periodo limitato solo all’estate, un problema sicurezza emerso a livello mediatico maggiormente dopo le 10 misure cautelari emesse dalla polizia di stato, ma anche un sistema di servizi come quello della raccolta dei rifiuti (nel piano tecnico economico della Lamezia Multiservizi approvato dalla giunta la raccolta differenziata non dovrebbe arrivare prima degli ultimi mesi dell’anno) da dover rivedere alla luce dell’aumento e diversificazione di attività che son nate negli ultimi anni attorno a corso Numistrano. Queste alcune delle segnalazioni emerse nella seduta di commissione consiliare convocata per ridiscutere del tema, sottolineando l’impatto economico sulla movida lametina (il bacino di utenza va ben oltre i confini territoriali comunali, coinvolgendo anche l’indotto del settore ricettivo) che ha visto il confronto anche con gli stessi esercenti. 
    L’assessore Costanzo palesa disponibilità nel venire incontro agli esercenti, sempre rimanendo nel limite del rispetto anche dei residenti, ipotizzando orari più elastici per chi propone musica dal vivo all’interno di locali insonorizzati, ma anche di interloquire con gli uffici per poter dare indicazioni migliori e più chiare agli stessi esercenti per quanto riguarda le pratiche burocratiche da seguire.
    Sugli ambiti più tecnici il comandante della polizia locale, Zucco, ha avuto modo di chiarire come spesso il problema sia la presentazione di Scia legate a singole attività o eventi che non riescono ad essere autorizzate per tempo, proponendo quindi l’ipotesi di discutere la possibilità di inserire per regolamento una sorta di calendario stagionale, poiché anche un amplificatore montato all’interno del locale che diffonde musica all’esterno può essere ritenuto pubblico spettacolo da norma. Sull’ambito dei distributori di bevande ed il divieto di vendita di contenitori in vetro o lattina, la strada perseguibile sarebbe quella di apposita ordinanza che induca i gestori ad installare meccanismi che limitino l’uso non solo ai minori di 16 anni ma anche come orario.
    Si ci ritroverà nuovamente prossima settimana per valutare quale strada l’amministrazione possa seguire, valutando anche cosa si potrà modificare rispetto alle regole sui dehors attualmente vigenti a come stabilito nel 2011 nelle direttive per l’occupazione di suolo pubblico, mentre un regolamento più specifico si era fermato ad ottobre 2017 in commissione.
    Gi.Ga.

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