Viaggio in Sicilia per gli studenti del Liceo Scientifico Galileo Galilei delle classi 3Aosa, 3C e 3E in gemellaggio con il Liceo Berto di Mogliano Veneto

Il racconto degli studenti nei vari luoghi di mafia ed antimafia

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    Viaggio in Sicilia per gli studenti del Liceo Scientifico Galileo Galilei delle classi 3Aosa, 3C e 3E in gemellaggio con il Liceo Berto di Mogliano Veneto. «La prima tappa è stata Capaci, luogo dell’attentato al giudice Falcone .Qui abbiamo incontrato uno dei testimoni dell’attentato, Antonio Vassallo, il quale ci ha raccontato come la mafia sia riuscita ad eliminare tutte le prove fotografiche di quel terribile 23 maggio 1992 giorno della strage», raccontano gli studenti, «il pomeriggio ci siamo recati a Cinisi presso la casa-museo di Peppino Impastato, dove abbiamo ascoltato la testimonianza di uno dei migliori amici del giovane Impastato, Giovanni Randazzo, oggi un anziano signore dalla grande voglia di raccontare la storia del giovane Peppino e determinato nel trasmetterci i suoi valori. In particolare egli sottolineava l’importanza dello studio perché la mafia trova terreno fertile nell’ignoranza. Sulla Diga Jato sorge l’azienda agricola Mariscò, che oltre alla coltivazione biologica attua vari progetti a scopo sociale, con il fine di favorire l’integrazione dei migranti con gli italiani. A Trappeto, in riva al mare, abbiamo assistito alla testimonianza di Orazio de’ Guilmi, uno dei collaboratori di Danilo Dolci, attivista della nonviolenza denominato “Gandhi Italiano”».
    Il racconto poi prosegue: «Corleone è la città natale di importanti boss mafiosi. Grazie a Marilena Bagarella, esponente del laboratorio della legalità, abbiamo appreso che essa non è solo città di mafia ma anche culla di cultura e storia. Ci ha anche insegnato in base alla sua esperienza che non è il cognome a fare la persona. A Portella della Ginestra abbiamo avvertito i brividi pervaderci il corpo in seguito alla testimonianza di Serafino Pecca uno dei sopravvissuti alla strage avvenuta per mano di Salvatore Giuliano. Facciamo un passo indietro nel tempo e visitiamo l’area archeologica di Selinunte, simbolo dell’unione tra la civiltà greca e fenicia. A Mazara del Vallo percorriamo la Casbah, centro storico della città simbolo dell’inclusione tunisina. Concludiamo il viaggio visitando la città di Palermo e i luoghi simbolo della lotta alla mafia, come la Piazza del Tribunale che ospita un monumento in memoria delle vittime di “Cosa Nostra” tra le quali Falcone, Borsellino e Chinnici. Calpestando questa terra e ascoltando la memoria dei suoi abitanti abbiamo aggiunto al nostro bagaglio nuovi valori, quali il coraggio e l’onestà. E’ nata in noi la voglia di sconfiggere questo fenomeno ormai presente in ogni angolo del mondo. Ringraziamo i professori e la dirigente che ci hanno permesso di vivere questo viaggio istruttivo e moralmente arricchente».

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