Quinta Bolgia, riviste dalla Corte di Cassazione le posizioni di diversi indagati

Rinvii e giudizi modificati per Pietro e Diego Putrino, Pino Galati, Francesco Di Spena, Pietro e Silvio Rocca, Luigi Muraca

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    Aggiornamenti provengono dalla Suprema Corte di Cassazione sulle posizioni di alcuni imputati coinvolti nell’ambito dell’operazione “Quinta bolgia” condotta dalla Guardia di finanza su presunti illeciti nella gestione del servizio di ambulanze dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.
    Difatti al termine dell’udienza che si è svolta oggi, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio, con riferimento al capo di imputazione afferente l’associazione per delinquere di stampo mafioso, l’ordinanza pronunciata dal Tribunale del Riesame di Catanzaro lo scorso novembre 2018 a carico di Putrino Pietro e Putrino Diego (classe 1982); annullando con rinvio al Tribunale del Riesame di Catanzaro in relazione alle esigenze cautelari su altro capo di imputazione, illecita concorrenza. 
    Entrambi i Putrino sono difesi dagli avvocati Francesco Gambardella e Massimiliano Carnovale, con annullamento senza rinvio anche per Pino Galati difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Salvatore Cerra.
    Sempre nell’ambito dell’operazione “Quinta Blogia” la Cassazione ha annullato senza rinvio, con riferimento al capo di imputazione afferente l’associazione per delinquere di stampo mafioso, per Di Spena Francesco, difeso dall’avvocato Lucio Canzoniere, ordinandone l’immediata scarcerazione; annullando con rinvio al Tribunale del Riesame di Catanzaro in relazione alle esigenze cautelari su altro capo di imputazione.
    La Corte ha altresì annullato senza rinvio, con riferimento al capo di imputazione afferente l’associazione per delinquere di stampo mafioso, l’ordinanza pronunciata dal Tribunale del Riesame di Catanzaro a carico di Rocca SIlvio e Rocca Pietro; annullando con rinvio al Tribunale del Riesame di Catanzaro in relazione alle esigenze cautelari su altro capo di imputazione. Entrambi i Rocca sono difesi dagli avvocati Renzo Andricciola e Salvatore Staiano. Infine annullamento senza rinvio anche per Vincenzo Torcasio difeso dall’avvocato Antonio Larussa. 
    Annullamento della Cassazione anche per altri indagati, tra cui l’ex consigliere comunale lametino Luigi Muraca ’68, difeso dall’avvocato Anselmo Torchia. Per lui una revoca senza rinvio sia per l’aggravante mafiosa che per quanto riguarda la turbativa d’asta e l’abuso di potere. Scarcerazione per Vincenzo Torcasio detenuto con l’accusa di associazione mafiosa e turbativa d’asta. La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta di revoca avanzata dall’avvocato Antonio Larussa e ha annullato tutti i capi d’imputazione.
    Crolla quindi secondo i legali il teorema accusatorio e si incrina la teoria circa il dualismo affaristico che vedeva coinvolte la cosca Iannazzo con la cosca Iannazzo-Cannizzaro-Daponte alla base di presunti intrecci tra politica, burocrazia e criminalità organizzata sino a giungere al controllo dell’ospedale di Lamezia ad opera delle cosche per l’accaparramento dei funerali e il ruolo dei vertici Asp. Il Supremo consesso con tale ordinanza annulla sia l’ordinanza cautelare del G.i.p. del Tribunale di Catanzaro sia quella del Tribunale della libertà.

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