«Il Commissario Cotticelli ha qualità, il rigore morale e l’esperienza per fare il suo lavoro ma impugnerò il decreto perché le prerogative della Regione vengano salvaguardate»

Continuano a non essere distesi in campo sanità i rapporti tra Governo e Regione Calabria.

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    Continuano a non essere distesi in campo sanità i rapporti tra Governo e Regione Calabria. «Dobbiamo giocare a carte scoperte, la Calabria deve alzare la testa e non abbassarla di fronte a questo tipo di impostazione del governo che è assolutamente non rispondente ai bisogni di riqualificazione del servizio sanitario e delle prestazioni della cura e della  salute dei cittadini» ha detto il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio stamane intervenendo all’incontro indetto dai sindacati Cgil, Cisl e Uil sul tema “Emergenza sanità Calabria” che si è svolto nella Cittadella regionale. All’incontro erano presenti tra gli altri il Presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, i consiglieri regionali Carlo Guccione, Arturo Bova e Michele Mirabello; il Commisario ad Acta per il piano di rientro sanitario Saverio Cotticelli, il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e il dirigente del dipartimento Salute Antonio Belcastro.
    «Se a breve – ha aggiunto Oliverio – non ci saranno provvedimenti urgenti per quanto riguarda lo sblocco del turnover e un piano straordinario relativo all’implementazione della strumentazione tecnologica nella rete ospedaliera per un valore di 130 milioni che abbiamo appena proposto in Conferenza delle Regioni, saranno mesi duri per la nostra sanità. Se insieme, invece, continueremo a confrontarci come stiamo facendo oggi, attraverso un lavoro positivo, possiamo dimostrare che si può fare bene anche in Calabria. Ringrazio i sindacati che hanno organizzato questo importante incontro perché ritengo che la vicenda che vive la sanità calabrese, non da oggi, meriti un confronto e sopratutto assunzioni di responsabilità».
    Oliverio, dopo aver menzionato i 16 punti in capo al Commissario che impediscono di fatto alla Regione di poter di adottare i provvedimenti necessari per la riorganizzazione del settore, ha anche sottolineato la gravità del decreto Calabria: «si era annunciato un decreto straordinario sulla sanità e naturalmente ho atteso di leggerlo perché immaginavo fosse uno strumento reale per affrontare i problemi. Posso dire, assumendomi la responsabilità, che nei contenuti di questo decreto non c’è una sola norma relativa ai servizi, non c’è un solo euro. E quando in conferenza stampa alla fine del Cdm hanno chiesto al ministro Grillo come intendesse risolvere il problema relativo della carenza di personale, la risposta è stata che questo tema sarebbe stato affrontato con un altro provvedimento da concordare col Mef. Non vorrei che tra qualche mese si convochi un’altra assemblea per chiedere conto alla Regione di responsabilità che sono in capo ad altri. Ecco perché parlo di contesto e di discrasia tra le proposte e le risposte del governo. Ripeto, io non chiedo potere, ma sottolineo che con questa operazione è stato deciso solo, da parte del governo, di accaparrarsi l’ultimo scampolo di quel potere relativo alle nomine dei dirigenti delle aziende sanitarie. Inoltre, proprio ieri nella Conferenza delle Regioni è stato sottoscritto un provvedimento unitario per stralciare il primo titolo del decreto Calabria, in quanto si è rilevato in quella sede che c’è un aggravio di spesa di 700.000 euro a carico della Regione per l’aumento dei budget dei nuovi commissari, con l’argomento che è necessario ricorrere a professionalità esterne alla Calabria. Se tutta questa è la straordinarietà, non mi aspetto purtroppo fatti risolutivi. Il Commissario Cotticelli ha qualità, il rigore morale e l’esperienza per fare il suo lavoro ma impugnerò il decreto perché le prerogative della Regione vengano salvaguardate». 

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