Ricorsi incrociati tra Governo e Regione sulla sanità, ed a Lamezia anche i comitati si contestano tra loro

Nel frattempo l'Asp ha già deliberato il fabbisogno del personale ed il budget 2019, fermo restando il blocco del turn over, ma nel dibattito cittadino si va avanti come se nulla fosse.

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    Mentre comitati civici e politica cittadina divergono sugli sviluppi possibili in merito alla sanità lametina ed al ruolo che dovrebbe avere l’ospedale “Giovanni Paolo II” dentro o la nascente azienda sanitaria unica di Catanzaro (ipotesi contro cui il consiglio dei ministri ha formalizzato il ricorso) o l’attuale azienda sanitaria provinciale (sempre che non venga sciolta per infiltrazioni della criminalità, dopo l’inchiesta che aveva colpito l’Asp in merito al servizio ambulanze e morgue), la Giunta regionale della Calabria, presieduta dal Presidente Mario Oliverio, si è riunita oggi pomeriggio a Catanzaro per formalizzare il ricorso alla Corte costituzionale contro il “decreto Calabria”, approvato dal Consiglio dei Ministri, che introduce nuove norme nella gestione della sanità calabrese.
    Nelle ore precedenti il parlamentare 5 Stelle D’Ippolito rispondeva alle accuse delle sigle civiche che contestavano il ricorso contro la nascente nuova azienda sanitaria di Catanzaro, contestando la poca rappresentativa delle stesse, mentre dal Coordinamento Sanità 19 Marzo si afferma che «tra qualche giorno incontreremo gli onorevoli Pino d’Ippolito (Movimento 5stelle) e Domenico Furgiuele (Lega), che hanno risposto al nostro appello e ci accompagneranno dal generale Cotticelli, commissario regionale alla Sanità, che ascolterà anche le nostre istanze a favore della sanità lametina» puntando il dito contro la poca incisività dei partiti e comitati civici precedentemente interessati o scesi in campo.
    Nel frattempo l’Asp ha già deliberato il fabbisogno del personale ed il budget 2019, fermo restando il blocco del turn over, ma nel dibattito cittadino si va avanti come se nulla fosse.
    g.g.
     

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