All’Istituto Comprensivo Borrello-Fiorentino incontro su Fortunato Seminara e la letteratura meridionale

Le Baracche al centro dell'analisi di Lina Latelli Nucifero e Francesco Polopoli

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    All’Istituto Comprensivo Borrello-Fiorentino Lina Latelli Nucifero e Francesco Polopoli hanno tenuto un  incontro su Fortunato Seminara e la letteratura meridionale, ospiti della Biblioteca Scolastica di via Matarazzo, in una sala gremita di pubblico, che ha salutato il successo dell’iniziativa e l’interesse rivolto verso il Maggio dei libri con cui la Scuola, per la prima volta, ha partecipato alla programmazione culturale nel territorio, con una serie di eventi aperti anche al pubblico, a fianco di una programmazione più “scolastica”. 
    L’incontro è stato aperto dal Dirigente Scolastico Lorenzo Benincasa che ha sottolineato l’importanza della memoria e della conoscenza del proprio patrimonio culturale ai fini della costruzione dell’identità, intesa non in senso localistico o territoriale, di chiusura, ma come base per la conoscenza dell’altro. 
    Francesco Polopoli ha moderato l’incontro segnalando l’ambiguità di una condizione meridionale, e di Seminara stesso, sospesa tra il partire e il restare, come fu anche per lo scrittore di Maropati, “costretto” a fare le proprie principali esperienze di formazione in campo letterario (ma anche politico) fuori dalla Calabria (la Toscana, la Svizzera), prima di tornare nella sua terra scegliendo una condizione di intellettuale non sempre capito, a volte scegliendo di stare isolato anche fisicamente, in linea con un carattere e una personalità non sempre facili. Quanto al romanzo che è stato al centro dell’incontro, Le Baracche, Polopoli ha evidenziato soprattutto l’aspetto linguistico, in parte controverso, dell’opera, nella scelta di un lessico toscaneggiante che non corrisponde pienamente all’ambientazione calabrese di stampo verista, bensì in parte serva a “mondare” quasi in senso catartico la materia narrativa a tratti demoniaca. Interessanti le osservazioni del critico sul tema delle baracche, come emblema di una condizione subumana anche contemporanea, entro cui Seminara non ha paura di addentrarsi, mentre ora viene vissuta quasi come un tabù.
    Vasta attenta, articolata, la ricostruzione dell’argomento da parte della  Latelli, sia sul piano biografico, che su quello storico e artistico, collegando il romanzo le Baracche agli anni della formazione svizzera di Seminara, quando, come egli stesso ebbe a dichiarare, scelse i suoi modelli nella grande letteratura europea dell’Ottocento da Tolstoj a Zola a Dostoevskji, mentre, per quanto riguarda l’opera della Baracche, la  Latelli l’analizza dal punto di vista di un verismo regionale, per certi tratti (come il fatalismo) epigono del Verga.
    Marinella Gambino, organizzatrice della rassegna insieme a Giovanna Di Cello, ha dato una breve testimonianza dei rapporti fra Seminara e un altro scrittore, Sharo Gambino, di cui è figlia. Nel suo intervento, la Di Cello, anch’essa nel team della Biblioteca di via Matarazzo, ha richiamato i legami tra la Scuola e il territorio per una crescita culturale comune, evidenziando come l’uno ha bisogno dell’altra e annunciando la volontà di proseguire su questa linea le attività della Biblioteca.
    Appuntamento alla Borrello-Fiorentino, sempre per il Maggio dei libri, giorno 21 con gli atleti dell’ASD Sambiase che leggeranno, insieme ai bambini delle terze Primaria, “Leonardo genio senza tempo”, in occasione dell’anno vinciano.
     

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