Antonio Chiodo, consigliere di maggioranza nel Comune di Soveria Mannelli, lancia un appello alle nuove generazioni

Secondo Chiodo «alcuni dei problemi che tormentano il nostro territorio sono noti da tempo: precarietà, selezione sociale operata nelle professioni, servizi pubblici inesistenti o ridotti al lumicino, declino demografico».

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    Antonio Chiodo, consigliere di maggioranza nel Comune di Soveria Mannelli, lancia un appello alle nuove generazioni: «parlare di giovani non ha niente a che vedere con il futuro ha, invece, a che vedere esclusivamente con il nostro presente. Non hanno più senso quei discorsi improntati sulle capacità dei giovani di assumersi in futuro responsabilità politiche, amministrative e di ogni altro genere, quando la nostra società negli ultimi decenni ci ha negato il diritto di decidere di noi stessi».
    Secondo Chiodo «alcuni dei problemi che tormentano il nostro territorio sono noti da tempo: precarietà, selezione sociale operata nelle professioni, servizi pubblici inesistenti o ridotti al lumicino, declino demografico. Altri problemi hanno appena cominciato ad emergere ed aggravarsi: la possibilità di farsi una famiglia, di potersi muovere con meno costrizioni, di non essere costretti al baciamano politico per poter lavorare, al costante ed implacabile spopolamento dei nostri territori. Se vogliamo rispondere al significato vero del termine politica per mirare alla sopravvivenza del nostro bel territorio dobbiamo avere il coraggio di confrontarci non solo con i nostri coetanei al fine di lavorare insieme per trovare soluzioni condivise ma anche rapportarci con le generazioni più adulte perfino con i cosiddetti “anziani della politica”  i quali se oggi decidono di avere un ruolo credo che debbano prima di tutto non rimpiangere il passato, come fanno troppo spesso; in secondo luogo, essendo “anziani”, devono collaborare fattivamente mettendo a disposizione la loro esperienza, la loro maturità e, se ne hanno, saggezza, per contribuire a superare l’attuale crisi».
    L’esponente di maggioranza sostiene sia «inutile attendere la politica nazionale o regionale, sempre troppo impegnata a rincorrere le emergenze e che, in ogni occasione, sempre promette di volerci includere ma che poi metodicamente disattende le promesse fatte. I giovani si devono occupare di politica perché la politica si occupa in ogni caso di loro, volenti o nolenti. In che modo? Dalla sanità al lavoro, dalle scuole alla sicurezza fino allo sport…tutto passa per la politica. Non ci si rende conto che astenendosi si favorisco i soliti furbetti del quartierino. Fare politica significa innanzitutto passione, voglia di dedicarsi al bene comune e fiducia in un futuro diverso e migliore».
     

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