Dopo piscina e Palasparti, il Comune liquida altri 702 euro ai vigili del fuoco per il rinnovo del Cpi del Palagatti

Intanto però non si hanno notizie o atti amministrativi di progressi per il ritorno alla normalità dello sport cittadino

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    Mentre si attendono da mesi novità in merito alla riapertura del Palasparti (l’opera di pulizia degli operatori della Malgrado Tutto in questi giorni ha quanto meno ridato un’apparenza di minore abbandono per quanto riguarda il principale impianto di sport indoor), il Comune di Lamezia Terme liquida 702 euro in favore della Tesoreria Provinciale dello Stato di Catanzaro per il pagamento dei servizi di prevenzione incendi resi dai Comandi Provinciali del Vigili del Fuoco (i cui servigi son stati già nei mesi scorsi pagati per riaprire gli spalti della piscina comunale e Palasparti, di cui però non si hanno atti amministrativi conseguenziali) in merito alla palestra dell’istituto Saverio Gatti, ovvero il “Palagatti”, altro impianto che da più tempo non vede gare agonistiche con o senza pubblico: prima i lunghi lavori di rifacimento del tetto colpito dal maltempo, poi altre noie burocratiche, in seguito l’arrivo della “inagibilità documentale diffusa” sostenuta dalla terna commissariale hanno fatto sì che, salvo un breve lasso di tempo, tutte le società che usufruivano dell’impianto hanno dovuto emigrare fuori città (facendo così battere cassa le amministrazioni dell’hinterland, che hanno ospitato a pagamento anche in strutture meno capienti le società lametine).
    Un anno fa, nel piano delle priorità emanato ad aprile 2018 e rinnegato nell’annualità successiva, la terna commissariale imputava 35.000 euro per l’adeguamento a locale di pubblico spettacolo della palestra Gatti e campo sportivo Fronti, citando uno stadio di fattibilità tecnico economica esistente per lavori relativi alla realizzazione di rampe d’accesso per diversamente abili, sistemazione percorso atleti, fornitura di sediolini per il pubblico e realizzazione bagno per diversamente abili. Lavori che sarebbero dovuti essere coperti da risorse di bilancio, aspetto non previsto nel 2018 e stralciato nel 2019, con lavori mai effettuati (ma ora si convoca la commissione per verificare il rinnovo del Cpi) al netto del minimo comune denominatore: piani e bilanci approvati fuori tempo massimo, bandi e fondi persi o non provati ad essere intercettati, strutture chiuse per tutti e senza gestione. Ma nella proroga fino a novembre Prefetto di Catanzaro e Ministro dell’Interno hanno riposto fiducia nell’operato della terna commissariale.
    Gi.Ga.

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