«Sul Teatro Grandinetti il Comune ha deciso di decidere e chiudere una litania lunga un anno»

Per le stagioni teatrali è ora corsa contro il tempo: entro il 30 giugno da presentare calendario e disponibilità del bene

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    di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Per le stagioni teatrali lametine è corsa contro il tempo: entro il 30 giugno bisognerà presentare il calendario delle attività in Regione, ma prima servirà la disponibilità del bene teatrale in cui si dovrà andare in scena, ovvero il Teatro Grandinetti, dopo un anno in trasferta a Catanzaro.
    A tal proposito le associazioni AMA Calabria, I Vacantusi, Teatro P  e Show Net hanno convocato una conferenza stampa per fare il nuovo punto della situazione, ma in modo anche non indiretto sollecitare il Comune a fare gli ulteriori passi di propria competenza per permettere il ritorno delle stagioni teatrali in città.
    Per Ama Calabria il direttore Francescantonio Pollice sottolinea che «sul Teatro Grandinetti registriamo un cambio di passo, una decisione precisa come l’acquisizione al patrimonio comunale delle vie di fuga per arrivare alla definitiva agibilità della struttura. Abbiamo avuto diversi incontri prima con la terna commissariale, poi con il segretario generale e la dirigente Aiello, ed oggi possiamo appurare che il Comune ha deciso di decidere e chiudere una litania lunga un anno».
    L’ottimismo e la soddisfazione al momento però non possono che essere cauti ed ancora parziali, e lo stesso Pollice rimarca come «dopo i lavori per rimettere a posto la zona, i prossimi step dovranno essere tornare ad incontrarci per riprogrammare le nostre stagioni qui a Lamezia, dopo aver appurato la diversa sensibilità registrata a Catanzaro in cui abbiamo comunque avuto una buona risposta. Il problema non secondario sarà quello della gestione dei servizi teatrali, per cui la scelta appartiene al Comune ma noi auspichiamo avvenga superando la visione precedente del Teatro Grandinetti come bene che dia profitto economico. Noi invece proponiamo di valutare le soluzioni tecniche possibili per poter anche aumentare il numero di posti e poter competere con altre realtà regionali».
    A nome dei Vacantusi Nico Morelli palesa ottimismo e soddisfazione, mentre Pierpaolo Bonaccurso di TeatroP auspica che «il prossimo bando preveda insieme servizi tecnici e offerta culturale, anche perché questa conferenza stampa testimonia come il potenziale artistico offerto a Lamezia sia secondo a poche altre realtà se ben strutturato».
    Reduce dalla buona riuscita del CalabriaFest su Corso Numistrano, con il ritorno della musica dal vivo sotto forma di evento ben strutturato nel centro città, Ruggero Pegna non nasconde che «aver perso teatro ed altre strutture ha segnato molto la vita della città, le produzioni culturali nate per avere sede nei nostri teatri che hanno dovuto traslocare ora possono sperare di tornare ad onorare il livello culturale. Non è facile fare cultura né a Lamezia né in Calabria, ma quando si lavora nel rispetto pieno di tutte le normative c’è poco da temere, Qui si paga una precarietà degli uffici per la carenza di personale e di tecnici, ma nuovi stimoli sono giunti dalla terna commissariale e dall’alzata di scudi avuta».
    Sul futuro del Teatro Grandinetti il promoter sottolinea come «cambiando i seggiolini, come già accade in altri teatri calabresi, si aumenterebbe il numero di spettatori senza dover far fronte a lavori troppo invasivi o costosi, potendo ambire anche ad ospitare un livello più alto di spettacoli compatibilmente con le scelte sceniche».
    Al momento quindi i prossimi step per il Teatro Grandinetti saranno: abbattimento opere di ostacolo sulle vie di fuga (sostanzialmente l’intelaiatura che affaccia su via Loriedo), convocazione commissione vigilanza, lettera disponibilità bene, bando servizi/offerta culturale.
    Aspetti che però dipendono da via Perugini, la cui celerità di risposta non è reattiva, ma entro il 30 giugno bisognerà dare comunicazione alla Regione per far partire le stagioni a novembre.
    Rimane non risolto anche per chi farà teatro il “mistero burocratico” di tempi e modi di riapertura del Costabile ed Umberto: il primo ha visto assegnati i lavori di messa in sicurezza, effettuati, ma non è dato sapere a che punto sia il ritorno alla disponibilità pubblica (dipendendo sia dalla commissione di vigilanza che dal bando dei servizi), il secondo ha visti confermati nel bilancio 2019 i lavori da 450.000 euro che però non hanno ancora visto gara di affidamento dei lavori (scomparsi però dai fondi richiesti per Agenda Urbana ad un anno di distanza dalla precedente versione), con unica cosa certa da piano triennale delle opere pubbliche la cancellazione di interventi da 1.350.000 euro per la manutenzione straordinaria ed adeguamento dei teatri comunali.

    L’INTELAIATURA DA ABBATTERE E LA PLANIMETRIA DELLE NUOVE ACQUISIZIONI COMUNALI

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