Dopo l’incontro con Cotticelli ed i vertici aziendali, domani nuovo sopralluogo all’ospedale di Soveria Mannelli

Si è tenuto ieri, nel giorno dell'approvazione del Decreto Calabria elogiato dal Governo ma contestato fuori dai confini del Parlamento, l'incontro chiesto dal comitato Pro Ospedale del Reventino

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    Si è tenuto ieri, nel giorno dell’approvazione del Decreto Calabria elogiato dal Governo ma contestato fuori dai confini del Parlamento, l’incontro tra il comitato Pro Ospedale del Reventino, il Commissario ad Acta per il disavanzo sanitario, Saverio Cotticelli, medici dell’Ospedale di Soveria Mannelli ed i vertici dell’Asp di catanzaro (il direttore generale facente funzioni De Luca, il direttore amministrativo, Rizzo, il direttore sanitario POU, Gallucci, il direttore sanitario del presidio di Soveria, Tomaino, il responsabile del Pronto Soccorso, Lucchino e il dirigente della radiologia, Galea). 
    Per il Comitato Pro Ospedale di Soveria, il presidente Maida e il vice presidente Sirianni, oltre che la responsabile del reparto di medicina, Marotta e il responsabile del laboratorio analisi, Potente. 
    Il dg De Luca ha ribadito l’esiguità del personale che deve far fronte a turnazioni difficili che mettono a rischio l’intero comparto. Lo stesso Galea ha fatto presente la mancata attuazione del hardware/software che doveva essere la soluzione per una telemedicina ad ampio spettro con la dovuta definizione delle immagini. Il rischio per Soveria esiste soprattutto nella fascia dell’emergenza, e qui le spiegazioni di Lucchino: il Pronto Soccorso è alle prese con defezioni dei medici in organico che ne mette a repentaglio la funzionalità, oggi avallata dalla girandola dei medici, alcuni provenienti da Soverato, altri a tempo determinato. Un rischio che può acutizzarsi soprattutto nel periodo estivo, quando il godimento delle ferie potrebbe inficiarne la risposta nel territorio, dove addirittura i medici della medicina potrebbero essere utilizzati allo scopo. Un espediente che potrebbe decurtare l’unico struttura complessa rimasta nell’ospedale, e mal digerita dagli stessi professionisti locali. Tutto, però, sarebbe scongiurato dall’arrivo di due medici, che frenerebbe la criticità si è sostenuto nell’incontro.

    Si è parlato amche dei servizi possibili nella struttura montana, tutelata dal DCA 64, di fatto mai attuato nella sua interezza. A giudizio del comitato, tutto potrebbe essere rivisto, per superare questi aspetti, quindi veicolare la medicina verso l’elettività di una lungodegenza allargata, con il solo avamposto di 4 posti per acuti con i servizi ambulatoriali confermati così come sono, riattivando una ulteriore unità per la fisioterapia, oggi chiusa, da affiancare a Pediatria, Gastroenterologia, Laboratorio Analisi, Radiologia, sala gessi, Cardiologia, ginecologia, oltre che potenziare il servizio territoriale presente in ospedale, magari con l’aggiunta del dermatologo, che completerebbe i sevizi già in essere: urologia, oculistica, otorino e endocrinologia. 
    Tutto sarà rimandato a domani, quando in ospedale le parti, Comitato e Asp, rappresentato dal DS POU, Gallucci dovranno produrre una progettualità volta a capire cosa sarà possibile per l’ospedale. Un documento che sarà portato al commissario Cotticelli, qualora venga approvato dal Comitato e dall’ASP, e inserito nel nuovo Piano di Riorganizzazione Ospedaliera, che cancellerà il DCA 64. Tutto dipenderà poi dalle risorse disponibili, tempi e modalità dello sblocco del turn over, aspetti terzi.

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