Il Meetup 5 Stelle lametino tra consigli per gli acquisti di autobus elettrici ed una percentuale di paganti del 20% a bordo

Si suggerisce di far diventare controllore una parte di quel 10% di forza lavoro inabile a svolgere lavori manuali o di guida dei mezzi

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    Terza puntata del racconto sulla situazione della Lamezia Multiservizi da parte del Meet Up 5 stelle lametino che verte questa volta su un aspetto noto: il parco auto in servizio per il trasporto pubblico.
    «La Regione paga alla Multiservizi un chilometraggio annuo di soli 700.000 km, ovvero 1,7 milioni di euro. La restante voce in entrata è costituita dai circa 300.000 euro incassati dalla vendita di biglietti e abbonamenti. Cifra molto bassa dato che la percentuale di chi paga il biglietto non raggiungerebbe il 20%», denotano i grillini, «l’unica corsa dove non ci sono viaggiatori “portoghesi” è quella che fa la spola tra l’aeroporto e la stazione, e soddisfacente anche il numero degli abbonamenti scolastici. Per il resto a pagare sono davvero pochissimi. Evasione che potrebbe essere attenuata magari destinando alla mansione di controllore una parte di quel 10% di forza lavoro inabile a svolgere lavori manuali o di guida dei mezzi». 
    Sul parco mezzi si ribadisce sia «a dir poco vetusto e insicuro. Stiamo parlando, per la stragrande maggioranza, di autobus e scuolabus comprati 20 anni fa e quindi ormai con diverse centinaia di migliaia di km percorsi. Senza contare che anche alcuni di quei pochi comprati, nel tempo, di seconda mano si rompono in continuazione. Ne consegue che quotidianamente vengono soppresse delle corse (in primis quelle delle zone collinari), mentre altre vengono servite ad intermittenza, per mancanza di autobus funzionanti. I pochi che viaggiano sono inoltre sprovvisti di aria condizionata e, considerato il concomitante surriscaldamento dei mezzi dovuto alla loro usura, nelle giornate molto calde la temperatura al loro interno diventa infernale. Tant’è che alcuni passeggeri nei giorni scorsi hanno accusato dei malori. Durante l’anno scolastico, poi, circa 700 studenti viaggiano quotidianamente in condizioni di grave pericolo per la loro incolumità, sotto la responsabilità personale dell’amministratore unico della società in house. Come a dire che se finora le conseguenze deleterie si sono limitate esclusivamente ai mezzi, senza interessare autisti e trasportati, bisogna ritenersi davvero fortunati. Altro dato critico gli appena 50, comprensivi di alcuni inidonei e quindi non utilizzabili, autisti in organico per una trentina di mezzi».
    Si arriva poi ad evidenziare come «le tante corse quotidianamente soppresse potrebbero impedire il raggiungimento dei 700.000 km annui di percorrenza. Di conseguenza non solo non si potrà chiedere un aumento di questo basso (per le dimensioni e l’estensione della città) chilometraggio, ma la Regione, alla luce di tali disservizi, potrebbe addirittura ridurlo ulteriormente. Il che si ripercuoterebbe sul mantenimento del già sottodimensionato personale autista».
    I grillini si improvvisano anche autoconcessionaria, suggerendo l’acquisto di bus elettrici: «oramai ce ne sono di 12 o 18 metri capaci di garantire fino a 300 km con una sola ricarica. Il prezzo varia tra i 300.000 e i 500.000 euro cadauno, ma è in costante discesa a causa della rapida diminuzione del prezzo delle batterie agli ioni di litio. Se ne trovano comunque anche a poco più di 200.000 o anche meno guardando a mercati più lontani quali quello cinese o indiano. Usati, poi, ce ne sono disponibili dai 24 ai 40.000 euro cadauno». Bisogna poi vedere tramite Mepa e Consip quanto siano attuabili tali consigli per gli acquisti.
    g.g.

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