In tema di rifiuti Antonio D’Alessi propone la costruzione di impianti biogas ed un termovalorizzatore

Oltre al completamento, annunciato da anni ma rinviato di annualità in annualità, della raccolta differenziata nel resto del territorio lametino

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    In tema di rifiuti per Antonio D’Alessi, responsabile Accademia Federale Lega-Calabria, «le riaperture temporanee delle discariche con l’ampliamento della capacità volumetrica non risolvono di certo il problema anzi lo spostano solo in avanti nel tempo. Quante cose ci saranno da gestire in futuro? Quante altre discariche ancora possiamo riaprire? Non credo molte! E poi? Ne costruiremo delle nuove? Dobbiamo superare le resistenze politiche e culturali contro il progresso e le nuove tecnologie, è necessario, per il futuro dell’Ambiente, porre in essere azioni risolutive ed adottare le più innovative tecnologie per il trattamento dei rifiuti o rischiamo di esserne sommersi». 
    D’Alessi propone così il modello lombardo, ovvero «puntare sull’economia circolare dove i rifiuti diventano materia prima abbandonando l’economia lineare con la quale oggi siamo abituati a vivere e consumare non più sostenibile. Immaginare un mondo senza rifiuti e veramente difficile ma possiamo impegnarci attivamente per evitare la costruzione di nuove discariche e vedere le nostre strada invase dai rifiuti e dai ratti. È urgente investire in formazione per la riduzione della produzione dei rifiuti e creazione di nuovi e innovativi impianti, promuovere l’uso dei materiali biodegradabili, promuovere iniziative plastic-free e sensibilizzare al non utilizzo dei materiali usa e getta. Importante aprirsi anche alla produzione di prodotti locali e a km “Zero” localmente dal produttore al consumatore evitando l’utilizzo degli imballaggi plastici». 
    Oltre al completamento, annunciato da anni ma rinviato di annualità in annualità, della raccolta differenziata nel resto del territorio lametino, si propone di creare «impianti a biogas che possano lavorare la frazione organica per produrre energia elettrica o biometano che anderebbe ad alimentare il parco mezzi utilizzati per la raccolta stessa dei rifiuti; termovalorizzazione dove viene indirizzata la parte non più differenziabile per evitare che finisca in discarica.  Un termovalorizzatore costruito con le più moderne tecnologie come è stato fatto anche nella città di Copenaghen come quello di Brescia dove si trova il più grande d’Italia. Quest’ultimi sono tasselli fondamentali per l’economia circolare e possono integrarsi positivamente con il territorio dall’energia termica prodotta è possibile produrre elettricità consentendo di immettere nella rete elettrica nazionale energia pulita non prodotta da fonti fossili. Purtroppo la frazione indifferenziabile degli R.S.U. ci sarà sempre anche se ci auguriamo il minimo possibile». Un sistema che vede così impegnati anche i privati, e che in parte minima è già previsto nel nuovo contratto di gestione dell’impianto di San Pietro Lametino però.

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