Le contestate via di fuga del Teatro Grandinetti oggetto di dibattimenti al Tar Calabria e al Consiglio di Stato

Respinte le richieste di esigenze cautelari, fissate le date del 31 luglio e 29 agosto come passaggi legali

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    Continua a vivere “colpi di scena” l’iter della riapertura del Teatro Grandinetti, che dopo un anno di non concessione burocratica sembrava ora prossimo a riaprire con le stagioni di prosa presentate nella Sala Napolitano, al netto delle incombenze del Comune ancora non effettuate come l’assegnazione della gestione della struttura e l’abbattimento degli ostacoli alla via di fuga posteriore che dà su via Loriedo.
    Ad oggi infatti mancano sia l’affidamento della gestione dei servizi teatrali che l’abbattimento degli infissi che chiudono la via di fuga posteriore che dà su via Loriedo, con pubblicato l’affidamento diretto alla ditta lametina TC Costruzioni S.r.l. (l’unica contattata tramite Mepa) da 44.453 euro per “lavori di ripristino della pavimentazione della via di fuga del Teatro Grandinetti” e l’“affidamento del servizio catastale per frazionamento e voltura di una porzione della via di fuga del Teatro Grandinetti all’architetto Domenico Perri” per 2.169,65 euro.
    Proprio sull’acquisizione al patrimonio comunale della porzione di terreno privata divisa tra più proprietari saranno chiamati a pronunciarsi il Tar della Calabria il 31 luglio, ma successivamente anche il Consiglio di Stato. Il primo ricorso è stato proposto a nome di Peppino Grandinetti, Francesco Grandinetti, Francesco Grandinetti in qualità di Tutore di Giovanna Grandinetti, Ottavio Grandinetti, rappresentati e difesi dagli avvocati Ottavio Grandinetti, Daniele Majori, Andrea Aurelio Di Todaro, Giovanni Romano, contro il Comune di Lamezia Terme, Commissione Straordinaria nominata a seguito dello scioglimento del Comune di Lamezia Terme non costituiti in giudizio, e nei confronti di Maver S.r.l., Mariano Cimino, Fams Hair S.r.l.S., Giovanna Grandinetti, Francesco Grandinetti, Isabella Grandinetti non costituiti in giudizio;.
    Se i ricorrenti chiedevano «l’accertamento dell’inesistenza dei presupposti per l’immissione in possesso e per la trascrizione immobiliare di acquisizione gratuita al patrimonio comunale, nonché la conseguente condanna dell’Amministrazione comunale alla cancellazione a sua cura e spese della trascrizione immobiliare, ove frattanto intervenuta», il 18 luglio il presidente della seconda sezione del Tar Calabria, Nicola Durante, ha ritenuto che «le esigenze cautelari possono essere soddisfatte mediante fissazione a breve dell’udienza collegiale, tenuto conto che il termine del 22 luglio attiene solo all’inizio delle opere», rimandando così il dibattimento al 31 luglio.
    I ricorrenti hanno però già presentato ricorso al Consiglio di Stato per chiedere un nuovo parere sulle esigenze cautelari, trovando un nuovo diniego e camera di consiglio fissata al 29 agosto. 
    Per tali ragioni Fusaro e Colosimo a nome di 2/3 della terna commissariale hanno deliberato di dare mandato agli avvocati incaricati dal Comune di costituirsi sia al Tar che al Consiglio di Stato.
    g.g.

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