Pagamenti dell’Asp di Catanzaro alle farmacie fermi a marzo, Federfarma minaccia lo sciopero

«Nella malaugurata ipotesi non ricevessero entro il corrente mese le dovute competenze relative ai mesi di aprile, maggio e giugno 2019, si vedranno costrette a chiudere per una giornata ed a passare all’assistenza indiretta senza indugio alcuno».

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    «Le farmacie hanno appreso che l’ASP di Catanzaro “molto probabilmente” non sarà in grado di pagare nemmeno in questo mese le competenze relative ai medicinali erogati in regime convenzionato», denuncia Federfarma Catanzaro, sottolineando che «gli ultimi rimborsi risalgono addirittura alle ricette di marzo 2019. Non è assolutamente possibile pensare che le farmacie possano fare a meno della regolare liquidazione delle proprie competenze, a cadenza mensile, così come prevede la legge. Le farmacie devono fare regolarmente fronte ai propri impegni economici, primi tra tutti i pagamenti proprio di quei medicinali che poi vengono dispensati alla cittadinanza per conto della ASP, con la conseguenza che queste reiterate inadempienze dell’ASP diventano un grave e diretto ostacolo alla regolarità del servizio di assistenza farmaceutica».
    Secondo l’organizzazione di categoria «dovrebbe essere superfluo ricordare come non siano assolutamente sopportabili tali ritardi che impediscono alle farmacie di pagare fornitori, dipendenti e tasse e come, pertanto, una mancata correntezza dei pagamenti si traduca direttamente in una più che concreta minaccia per la efficienza stessa del servizio pubblico di assistenza farmaceutica territoriale».
    Il presidente di Federfarma Catanzaro Defilippo, si dice «amareggiato della mancanza di iniziative costruttive provenienti dalla Parte pubblica e furente dinanzi al meccanismo di finanziamento che l’Azienda ha unilateralmente instaurato per risolvere i propri problemi di liquidità: ritardare i pagamenti ai farmacisti a tempo indeterminato- chiarisce il Presidente Defilippo- con il solo onere dell’interesse al saggio legale (attualmente all’0,80%) costituisce di fatto una forma di “finanziamento” che i farmacisti attuano, non per loro volontà, nei confronti dell’Azienda che gestendo i fondi destinati alla copertura della spesa farmaceutica ad un tasso di interesse di gran lunga inferiore a quello che dovrebbe sostenere se facesse ricorso al credito bancario, produce per se stessa un risparmio di spesa».
    Pertanto, le farmacie, così come sono state ufficialmente preavvertite, altrettanto ufficialmente fanno sapere che «nella malaugurata ipotesi non ricevessero entro il corrente mese le dovute competenze relative ai mesi di aprile, maggio e giugno 2019, si vedranno costrette a chiudere per una giornata ed a passare all’assistenza indiretta senza indugio alcuno».

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