A meno di 5 mesi dall’apertura delle porte problemi logistici irrisolti per il complesso di San Benedetto

Aperto ai fedeli da marzo, con nei mesi successivi il previsto completamento delle opere complementari del progetto, il complesso interparrocchiale dedicato a San Benedetto rimane in attesa di essere elevato a concattedrale, auspicando di non divenire “nel deserto”. 

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Aperto ai fedeli da marzo, con nei mesi successivi il previsto completamento delle opere complementari del progetto, il complesso interparrocchiale dedicato a San Benedetto rimane in attesa di essere elevato a concattedrale, auspicando di non divenire “nel deserto”. 
    A meno di 5 mesi dall’apertura delle porte da parte di Pietro Parolin, Segretario di Stato, la nuova chiesa lametina rimane di fatti con i medesimi problemi logistici, se non qualcuno in più. L’area parcheggi laterale con accesso da via Perugini, la cui realizzazione ha anche modificato la viabilità interna del palazzo che ospita gli uffici comunali (si entra ed esce dallo stesso cancello, chiudendo il secondo attiguo), oggi è inutilizzabile per l’erba alta, a meno che non si cerchi finocchio selvatico per fare infusi e distillati. Attorno, inoltre, il terreno scavato potrebbe diventare friabile e franare sull’area di sosta quando tornerà con più frequenza il maltempo, con anche l’ampia zona posta davanti all’ingresso (oggi usata come parcheggio accedendo tramite una strada sterrata usata anche dai mezzi del cantiere privato fronte strada) che potrebbe avere problemi di tenuta.
    Di viabilità e nuova piazza, da dedicare proprio a Lamezia Terme come fonte di unità dopo 50 anni dell’unione dei 3 ex Comuni, doveva occuparsi l’amministrazione comunale lametina, ma dimostrandosi non il migliore dei vicini di casa la terna commissariale ha stralciato dal piano triennale delle opere pubbliche anche l’intervento di “realizzazione di una nuova piazza “Piazza Lamezia” come elemento di ricucitura sociale ed urbanistica nelle aree comprese tra la sede municipale e la nuova cattedrale in via Perugini” per 2.000.000 euro. Nessuna opposizione invece all’avvio e continuazione delle attività religiose in loco anche con lavori da cantiere in corso, nonostante dal 2018 in poi il formalismo burocratico comunale abbia invece chiuso impianti sportivi, teatrali, bloccato manifestazioni, posti vincoli nuovi. L’inaugurazione è inoltre arrivata proprio nel giorno del ritorno della terna commissariale (rappresentata dal solo componente Fusaro) dopo la sospensiva del Consiglio di Stato, ma ad aprire le porte è stato il sindaco di Catanzaro, nonché presidente della Provincia, Sergio Abramo e non chi guida da novembre 2017 la città delle terme.
    A circa 3 mesi dalla fine del mandato commissariale verosimile che anche di questa vicenda dovrà occuparsi la prossima amministrazione comunale, che avrà anche come nuovo interlocutore il neo vescovo Schillaci, il quale in questo primo mese di “tour conoscitivo” ha sovente sollecitato un maggiore dinamismo sia istituzionale che della società civile. Nel complesso interparrocchiale, finiti i lavori rimasti, ci sarà infatti una sala conferenze con alti 700 posti a sedere (che non sarà ancora accessibile da un viale all’interno del piano Api, visto che dovrà realizzarlo l’amministrazione comunale), la nuova mensa Caritas che sarà aperta a tutti e non solo agli indigenti, un centro di studi sulle povertà, ambulatori medici e centri direzionali Caritas per il volontariato. Tutte attività che richiameranno a pieno regime più persone, rendendo necessario l’esistenza di adeguata viabilità, ma attorno a via Perugini tra piano Api e parco provinciale di via Savutano sono anni che si attende un rilancio che viene rimandato di volta in volta.

     

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     

    Un post condiviso da Lameziainforma (@lameziainforma) in data: 17 Ago 2019 alle ore 3:49 PDT

     

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