«Una nota ufficiale per denunciare la grave difficoltà generata dalla scarsa attenzione dell’Azienda per assicurare un organico soprattutto medico al fine di garantire i servizi»

In una nota stampa Salvatore De Biase e Bernardo Caruso della Uil Fpl denunciano la presa di posizione dei dirigenti medici e direttori delle varie Unità operative dell'ospedale di Lamezia Terme

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    In una nota stampa Salvatore De Biase e Bernardo Caruso della Uil Fpl denunciano la presa di posizione dei dirigenti medici e direttori delle varie Unità operative dell’ospedale di Lamezia Terme che, autoconvocati a luglio, «hanno manifestato il loro disagio ed hanno inviato una lettera al presidente della Regione Oliverio, al commissario straordinario e alle altre figure preposte. Una nota ufficiale per denunciare la grave difficoltà generata dalla scarsa attenzione dell’Azienda per assicurare un organico soprattutto medico al fine di garantire i servizi».
    Nello specifico si lamenta che «hanno una grave carenza di organico: cardiologia -3, medicina -3, pneumologia -1, radiologia -2, chirurgia -3, ortopedia -2, pronto soccorso -4, ginecologia -2, neurologia -4, endoscopia -2, rianimazione -2, e questo nel periodo estivo ha comportato la chiusura di attività ambulatoriali e servizi di ricovero. Lunghe file al Pronto soccorso, tempi di attesa per prestazioni specialistiche, ricoveri in barella, interventi chirurgici insufficienti, assistenza ai degenti talvolta non adeguata, insomma una situazione di grande difficoltà di cui manca un programma preciso. A questo si aggiungono scarsa attenzione complessiva da parte di chi deve decidere ed operare. Magari e probabilmente ad aggravare la situazione vi è anche qualche nulla osta al trasferimento verso altre Asl, senza contare la mancata retribuzione delle prestazioni notturne e di reperibilità, scarso approvvigionamento dei materiali di consumo e strumentali (alcuni strumenti vengono, secondo alcuni, dirottati verso Catanzaro, elettromiografo? Ecografi? Tac? Strumenti chirurgici?)».
    I due sindacalisti auspicano «una presa d’atto della dottoressa Elga Rizzo, nelle nuove vesti verticistici e decisionali, e a lei un augurio di buon lavoro, con l’auspicio di trovare per Lamezia iniziative atte ad interrompere un dissanguamento sanitario che peggiora sempre più». Nel contempo bisognerà capire chi sarà il nuovo ministro della sanità, se rimarrà l’attuale commissario, se arriverà lo sblocco del turn over non garantito dal decreto Calabria.

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