Lamezia ammalata, di cosa e come guarire non è aggiornato nel dibattito al Chiostro

Tanta demagogia nel warm up elettorale che non entra negli atti amministrativi (Agenda Urbana, piano delle opere pubbliche, bilanci, etc) ma parla di aspetti passati o aleatori.

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    di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Di quale sia la “malattia” di Lamezia Terme citata dall’ex vescovo Cantafora in una delle ultime omelie con tale incarico discutono all’interno del Chiostro ex amministratori, politici locali di ieri, qualche aspirante nuova leva fornendo però tanta demagogia che nel warm up elettorale non entra negli atti amministrativi (Agenda Urbana, piano delle opere pubbliche, bilanci, etc) ma parla di aspetti passati o aleatori nell’incontro convocato dal Centro Riforme Democrazia Diritti.

    In un lungo soliloquio Costantino Fittante lamenta il contesto nazionale poco favorevole, e su quello locale cita i 3 scioglimenti dei consigli comunali in 34 anni, le inchieste che hanno coinvolto Sacal, Asp di Catanzaro e Tribunale di Lamezia Terme, bacchettando la società civile di non aver reagito così come il silenzio delle organizzazioni di categoria e delle associazioni iscritte all’albo comunale. Fittante sposa la linea del “si stava meglio quando si stava divisi”, elogiando la conformazione cittadina preunificazione con le diverse caratteristiche di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia: Lamezia Terme era meglio quando non era Lamezia Terme, ma nel comparare gli anni 60 al nuovo secolo senza tenere conto della rivoluzione digitale ed industriale avvenuta. 

    Altro passaggio è la cronistoria criminale locale, imputando la convivenza politica alla precarietà delle istituzioni tra scioglimenti o crisi politiche. Il consiglio per i prossimi candidati, dato come auspicio, è quindi quello della stabilità all’insegna di trasparenza e legalità, con raccolte firme a sostegno delle liste da effettuare in Comune e non presentare incandidabili (che però sono stabiliti dai tribunali, non dai partiti). Ai cittadini viene imputato l’abusivismo edilizio e l’evasione fiscale, citando però regolamenti superati e dati non recenti e non le ingiunzioni di pagamento che annualmente partono verso gli utenti. Tra i temi abusati non mancano le occasioni non colte come l’università, la provincia, il capoluogo, l’aeroporto, i beni culturali, concludendo che però non esiste un nemico esterno ma la mancata reazione lametina, che detto davanti ad una platea di ex amministratori o aspiranti tali del passato dovrebbe non sembrare un’accusa all’uditorio.

    Diverbio sull’interpretazione emerge con Pasquale Matarazzo, ex sindaco, che chiede di parlare di qualcosa di diverso dei soliti argomenti triti. Salvatore D’Elia, che è tra i più giovani degli interventi previsti, lamenta invece una mancata partecipazione dei trentenni alla vita sociale della città, ed infatti anche in sala i nati dagli anni 80 in poi son rari. Si auspica che la prossima amministrazione abbia un’ampia fase di ascolto e di progettazione condivisa, anche quando la campagna elettorale sarà ormai chiusa, e di richiamare le eccellenze che si distinguono fuori dalla città. In via Perugini per almeno tutto il 2020 non si potranno fare assunzioni, si avrà un piano di riequilibrio da dover rispettare, quindi su quali basi si chieda un rientro dei cervelli in fuga non è ben chiaro.

    Amedeo Colacino parla di rischio dissesto al Comune di Lamezia Terme, aspetto che però non è stato deliberato dalla terna commissariale nonostante avesse avuto il dubbio di doverlo fare entro i termini degli equilibri di bilancio 2019, ma le osservazioni dei revisori dei conti al consuntivo 2018 non trovano diritto di cittadinanza né in questa sede né nei pensieri pubblici della politica locale.

    Anche negli altri interventi il copione non cambia, sconfinando anche in tematiche regionali e nazionali, e se la domanda era quale fosse il male che infesta Lamezia Terme, ognuno ha avuto sfumature diverse di risposte ma nessuno ha una ricetta che si basi sui documenti amministrativi più recenti poiché non citati, e da dicembre la nuova amministrazione su quelli dovrà entrare in azione. 

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