Tra precari in procinto di licenziamento e quarto piano operativo del commissario, Oliverio scrive a Speranza sulla sanità calabrese

Cambiano i ministri, ma non i problemi per il settore tra blocco del turn over e malattie congenite

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    Cambiano i ministri, ma non i problemi per la sanità calabrese. Ancora una volta il presidente della Regione, Mario Oliverio, torna ad esprimere preoccupazione per lo stato di emergenza in cui versa il sistema sanitario in Calabria. Questa volta lo fa con una lettera inviata al Ministro della Salute Roberto Speranza. «Per oltre 4 anni ho rappresentato in tutte le sedi la drammaticità in cui versa da troppo tempo il servizio sanitario calabrese e la necessità di lavorare fattivamente per uscire dal commissariamento. Commissariamento che dura da troppo tempo, considerato che la Calabria è in Piano di Rientro dal debito dal 2009 ed in gestione commissariale dal luglio 2010», spiega Oliverio, «il mio grido d’allarme non solo è rimasto inascoltato ma alla fine la risposta del Governo è stata il cosiddetto “Decreto Calabria” che, come avevamo ampiamente previsto, a distanza di oltre 6 mesi dalla sua entrata in vigore ha soltanto moltiplicato i problemi, causando addirittura la paralisi gestionale del sistema sanitario con una ulteriore grave caduta della qualità e della quantità dei servizi. Su questa questione rappresento la necessità di una positiva interlocuzione con Lei, ritenendo che sia giunta l’ora di affrontare sul serio i nodi irrisolti e gli ulteriori problemi causati dalle gestioni commissariali, le quali hanno fallito gli obiettivi fissati dal Piano di Rientro e da ben 3 piani operativi, l’ultimo dei quali, quello 2016/2018, prevedeva il pareggio di bilancio e la fuoriuscita dal piano di rientro al 31 dicembre 2018. In realtà il commissariamento è stato reiterato e siamo in attesa del quarto piano operativo».

    Secondo il presidente della Regione «il quadro generale di precarietà che si è determinato, dovuto in larga parte al blocco del turn over del personale, è stato tamponato nel corso degli anni attraverso il ricorso, da parte delle Aziende del SSR, all’assunzione di personale (OSS, infermieri, tecnici, medici ecc…) con contratti a tempo determinato. Oggi che i lavoratori titolari di tali contratti a tempo determinato hanno cominciato a raggiungere i 48 mesi di anzianità, le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della regione hanno già licenziato le prime unità di personale e da qui a dicembre si preannunciano circa 1.000 ulteriori procedure di licenziamento».

    Oliverio cita il caso del Collegio di Direzione dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro: «è stata compiuta una ricognizione che prevede, all’atto del licenziamento del personale a tempo determinato, la chiusura di Sezioni o riduzione del 50% dei posti letto e delle attività dell’Emergenza-Urgenza e di Unità Operative quali Medicina, Gastroenterologia, Geriatria, Nefrologia e Dialisi, Dermatologia, Diabetologia, Malattie Infettive. Una vera e propria situazione di pericolo di emergenza sanitaria». 
     

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