Programmi elettorali: dopo lo scioglimento Piccioni aggiunge consulte per stranieri, famiglie, disabili, bambini, orientamenti sessuali diversi dall’etero

Si loda la precedente gestione amministrativa del centrosinistra salvo dimenticare un particolare non secondario: in 10 anni di amministrazione il Comune da ente di nuova istituzione è arrivato alla soglia del dissesto

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    L’attacco delle 31 pagine di programma di Rosario Piccioni è concentrato sulla lettura politica degli scioglimenti comunali, lodando la precedente gestione amministrativa del centrosinistra salvo dimenticare un particolare non secondario: in 10 anni di amministrazione il Comune da ente di nuova istituzione è arrivato alla soglia del dissesto, con il blocco di assunzioni se non autorizzate che lo stesso ex assessore della giunta Speranza lamenta ma non contestualizza. 

    Piccioni arriva poi a proporre cose già obbligatorie (elenco dei beni confiscati, accesso civico, etc) o esistenti (credito per le imprese che denunciano il racket, manifestazioni di sensibilizzazione sul tema legalità, etc), ed altre promesse in passato ma non attuate nonostante normali ormai (uso social, sito internet, dirette streaming, incontri settoriali e nei quartieri, etc). In realtà si propongono anche aspetti già presenti nelle linee programmatiche 2015 di Mascaro o approvate dalla sua giunta (vedi car sharing, fonti di energia alternativa, app e siti per i luoghi culturali gestiti tramite bando come un unico parco, valorizzazione degli impianti sportivi, convegni e terme, favorire le nuove attività artistiche e produttive, orti urbani), o altri ad oggi non attuabili (come tutto l’ambito della comunicazione, non avendo il Comune attualmente possibilità di avere staff del sindaco o un ufficio stampa in forma ufficiale e regolare, o quello urbanistico e sociale non avendo neanche dirigenti tecnici di ruolo oltre alla carenza di organico).  Piccioni boccia il Psc portato avanti dall’amministrazione Mascaro, che però è quello ereditato dall’amministrazione Speranza, e che è fermo ad un punto di non ritorno indietro se non il caso di totale azzeramento dopo tutti i fondi spesi.

    Si aggiungono poi ipotesi di ulteriori consulte per stranieri, famiglie, disabili, bambini, orientamenti sessuali diversi dall’etero ed altre categorie sociali che sarebbero un di più rispetto alle commissioni consiliari già esistenti. Nel mezzo si ricordano anche le opere pubbliche da completare o non date ancora in gestione dalla precedente amministrazione sebbene vincolate nell’uso dai fondi ottenuti dalla precedente.
    Gi.Ga.
     

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