Cittadinanzattiva TDM Calabria torna a lamentare «lo stato di degrado in cui versa l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro»

Si invitano i cittadini «a denunciare, presso gli sportelli del Tribunale per i diritti del malato e in qualunque altra sede adatta, i disservizi che mettono quotidianamente a rischio l’incolumità degli utenti e a mobilitarsi in maniera forte a difesa dei propri essenziali diritti»

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    Cittadinanzattiva TDM Calabria torna a lamentare «lo stato di degrado in cui versa l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e invita i cittadini a denunciare, presso gli sportelli del Tribunale per i diritti del malato e in qualunque altra sede adatta, i disservizi che mettono quotidianamente a rischio l’incolumità degli utenti e a mobilitarsi in maniera forte a difesa dei propri essenziali diritti».

    Nella nota stampa si parla di «reparti e servizi che scompaiono nell’ospedale Giovanni Paolo II, come l’ambulatorio oculistico chiuso da tempo e cardiologia, da poco. Ciò è il risultato di decenni di politica sanitaria assurda e totalmente lontana dai bisogni dei cittadini e che non accade certo per un calo repentino delle patologie a Lamezia e nel lametino».

    Inoltre si rimarca «l’organico carente nell’ospedale non da adesso e che, in particolare nei periodi di maggior afflusso, rende addirittura il servizio di Pronto soccorso (e non certo per responsabilità delle professionalità mediche e paramediche presenti) inadeguato, farraginoso e spesso disumano. Liste di attesa per prestazioni specialistiche ambulatoriali con tempi che quasi sempre vanno oltre i 12 mesi. File infinite agli sportelli per prenotazioni e pagamento ticket».

    Si ricorda poi il recente commissariamento dell’Asp per infiltrazioni mafiose, che non ha ad oggi aiutato a cambiare marcia, oltre al commissariamento dell’intero settore regionale ed un piano di rientro che non dà segni positivi.
    g.g.

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