Ritiratisi dalla campagna elettorale per volere della dirigenza milanese, i leghisti lametini si sono recati alla manifestazione di Roma

Per confermare la fedeltà al leader Salvini, lo stesso che da Ministro dell’Interno ha prolungato il mandato della terna commissariale e ne ha di fatto chiesto il ritorno dopo la vittoria al Tar da parte dell’ex sindaco Mascaro.

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    Ritiratisi dalla campagna elettorale per volere della dirigenza milanese, i leghisti lametini si sono recati alla manifestazione di Roma per confermare la fedeltà al leader Salvini, lo stesso che da Ministro dell’Interno ha prolungato il mandato della terna commissariale e ne ha di fatto chiesto il ritorno dopo la vittoria al Tar da parte dell’ex sindaco Mascaro.
    «Mi piace leggere la massiccia presenza di popolo alla manifestazione di protesta contro l’attuale governo, promossa ieri l’altro a Roma, come una investitura di responsabilità che le forze del centrodestra hanno idealmente ricevuto dalla stragrande maggioranza degli italiani. C’era la militanza viva in piazza, è vero, ma anche, e soprattutto, il sostegno di molti italiani tradizionalmente poco avvezzi alla protesta», reputa Domenico Furgiuele da Deputato della Repubblica, palesando nella trasferta nella capitale la presenza di «sindaci, assessori, consiglieri provinciali e comunali, dirigenti, militanti, i ragazzi del coordinamento giovanile ma anche gente comune che ha sentito il bisogno di unirsi a noi in quella che non è stata una scampagnata, bensì una dimostrazione di coesione di un partito che a Lamezia e nel suo comprensorio è riuscito a diventare una comunità reale, viva. Una comunità-partito di cui vado fiero perché animata dall’amore per la buona politica e, per questo, destinata a crescere ancora di più». Ma che non partecipare alle elezioni comunali perché da Milano non ritenevano coerente appoggiare il candidato che il partito lametino non aveva contestato.
    g.g.

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