Un decreto Lamezia Terme chiesto dai grillini a Di Maio per la prossima amministrazione comunale

Ci sarebbe però un piano di riequilibrio da dover rispettare, aspetto diverso di partenza rispetto all’esperienza avuta dopo il post scioglimento che diede il via al primo dei due mandati da sindaco di Gianni Speranza.

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    A 18 giorni dalle elezioni comunali il deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe D’Ippolito, si interessa della situazione di stati dell’amministrazione comunale lametina chiedendo supporto istituzionale a Luigi Di Maio in veste di capo politico del Movimento 5 Stelle e di ministro degli Affari esteri.

    «Confidiamo – si legge nella lettera scritta dai candidati della lista pentastellata – che tu possa aprire insieme alle forze di governo un fascicolo chiamato “Lamezia Terme”, anche intervenendo ai più alti livelli istituzionali perché la nostra città, in base alle precisazioni del Consiglio di Stato sulla vicenda dello scioglimento, possa eventualmente essere gestita come comune di nuova istituzione, cioè senza alcun obbligo di rispettare il cosiddetto “patto di stabilità interno”, quindi con un bilancio positivo».

    Ci sarebbe però un piano di riequilibrio da dover rispettare, aspetto diverso di partenza rispetto all’esperienza avuta dopo il post scioglimento che diede il via al primo dei due mandati da sindaco di Gianni Speranza.

    «Avremmo poi bisogno – prosegue la lettera – di un decreto d’urgenza, di fatto di un aiuto concreto per la nostra città. Abbiamo programmato lo sviluppo e il cambio di rotta di questa nostra meravigliosa terra, ma dobbiamo anche fare i conti con le scarse finanze attuali del nostro municipio e con lo stato comatoso della sua macchina amministrativa. Nel terzo millennio – continua la lettera – abbiamo bisogno di ripensare e rilanciare la quarta città più popolosa della Calabria, per potenzialità territoriali e di sviluppo non seconda alle altre. Abbiamo energie, idee, progettualità, infrastrutture importanti per la regione, mare, montagna e pianure che ci permetterebbero di essere realmente ciò che vogliamo. Purtroppo i nostri figli scappano o tentano di farlo perché gli è stato rubato il futuro, e forse anche il presente. Ti chiediamo di starci vicino e di prometterci di non lasciarci indietro».

    A Roma però i problemi in agenda tra manovra e relazioni internazionali sarebbero già diversi, ed il ministero competente non è quello degli esteri.
    g.g.

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