«Una volta che il Pei sia stato elaborato, l’amministrazione ha il dovere di assicurarne la concreta attuazione»

L’avvocato Cittadino, delegata Adusbef, dopo numerosi incontri intercorsi con i Dirigenti del Comune di Lamezia Terme ha inoltrato agli uffici competenti la recentissima ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione che sancisce ancora una volta il diritto degli alunni con disabilità ad avere il supporto necessario per il numero di ore programmate nel PEI.

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    L’avvocato Cittadino, delegata Adusbef, dopo numerosi incontri intercorsi con i Dirigenti del Comune di Lamezia Terme ha inoltrato agli uffici competenti la recentissima ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione che sancisce ancora una volta il diritto degli alunni con disabilità ad avere il supporto necessario per il numero di ore programmate nel PEI. «Il piano educativo individualizzato, infatti, obbliga tutte le amministrazioni scolastiche a garantire agli alunni con disabilità il supporto per il numero di ore programmato, senza lasciare ad essa il potere discrezionale di ridurne l’entità in ragione delle risorse disponibili», sostiene il legale lametino, «una volta che il Pei sia stato elaborato, l’amministrazione ha il dovere di assicurarne la concreta attuazione, ricorrendo, all’occorrenza, all’attivazione di tutto quanto necessario, per rendere possibile la fruizione effettiva del diritto dell’alunno disabile all’istruzione e all’integrazione sociale. Orbene il Comune di Lamezia Terme questo diritto non lo ha garantito e persevera nella sua condotta illegittima poiché sta ponendo in atto ripetute “condotte discriminatorie” ai danni di tanti minori disabili».

    Secondo la Cittadino «l’Ente locale, infatti, contravvenendo ai piani educativi individualizzati dei piccoli alunni, ha assicurato un numero di ore di assistenti educativi per ciascun bambino di gran lunga inferiore a quello che la legge richiederebbe, precludendo di fatto ai piccoli studenti la possibilità di frequentare la scuola per tutto il monte orario previsto dalla legge».

    Inoltre «poter adire il Tribunale di Lamezia Terme rende sicuramente più semplice e meno dispendioso la possibilità per i tanti genitori di poter far accertare i diritti dei propri figli senza dover ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale di Catanzaro». 

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