Ospedale di Lamezia Terme, Salvatore De Biase lancia ennesimo appello a Cotticelli e candidati a sindaco

«L’ospedale Giovanni Paolo II riceve solo chiusure di servizi e reparti, limitazioni, vuoti amministrativi. Si registra anche la presenza di locali inutilizzati in quanto l’Asp di Catanzaro preferisce pagare fitti esosi nel capoluogo di Regione»

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    «Nonostante l’ASP di Catanzaro abbia il più grande stabilimento ospedaliero a Lamezia Terme, le scelte di potenziamento del nosocomio lametino, necessarie ed ineludibili per bacino d’utenza e posizione baricentrica nella Regione, sono secondarie rispetto ad altre realtà minori in materia di nuove tecnologie, dotazioni organiche e implementazione di servizi» contesta Salvatore De Biase, già presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme e sindacalista nel nosocomio, «l’ospedale Giovanni Paolo II riceve solo chiusure di servizi e reparti, limitazioni, vuoti amministrativi. Si registra anche la presenza di locali inutilizzati in quanto l’Asp di Catanzaro preferisce pagare fitti esosi nel capoluogo di Regione». 

    L’ultima penalizzazione secondo De Biase «si è avuta con la sospensione delle visite ambulatoriali cardiologiche a causa della carenza di personale (8 medici in servizio sui 12 previsti in organico). E’ inaccettabile penalizzare un reparto storico della sanità calabrese, le eccellenti professionalità e i cittadini, privati di un loro diritto. La cardiologia di Lamezia si è, infatti, caratterizzata per risultati di qualità. Solo una politica miope può penalizzare la buona sanità. Stessa sorte è toccata per le prenotazioni neuro pediatriche; anche questo reparto è stato smantellato con i disagi di piccoli pazienti e familiari. Ma non è finita: il Centro Unico Prelievi, a causa della lunga trafila e del numero ridotto di operatori rispetto alla mole di lavoro, mette a dura prova tutta l’utenza che quotidianamente dà sfogo a battibecchi e litigi». 

    Nel caos regionale con sos lanciati da ogni presidio ospedaliero calabrese, De Biase rimarca come «il commissario Cotticelli era venuto per cambiare le cose ma la carenza di personale medico e infermieristico risulta ancora cronica. La situazione è divenuta insostenibile e può aggravarsi nell’immediato. Il personale è sottoposto a turni massacranti, impossibili da reggere nel lungo periodo con gravi ripercussioni sui pazienti e sulla salute degli stessi operatori sanitari. Occorre necessariamente dare risposte ad un territorio che conta, nel comparto sanitario, almeno 150.000 utenti. Non è possibile esimersi da tale necessità impellente». 

    De Biase rivolge un appello finale anche ai futuri amministratori, chiedendo ai candidati a sindaco di inviare una lettera congiunta, sulla stregua di quella inviata alla commissione straordinaria sul Teatro Grandinetti, al commissario Cotticelli e alla gestione straordinaria dell’Asp «per una tutela della sanità sul territorio dei Lamezia», sebbene la competenza della sanità rimanga sempre per norma alla Regione, da anni però commissariata con una via di uscita ancora lontana dall’apparire.
    g.g.
     

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