Federfarma diffida l’Asp di Catanzaro a saldare i pagamenti dovuti entro 10 giorni

Defilippo chiede di adempiere «ai pagamenti dovuti entro e non oltre 10 giorni dal ricevimento della presente» e che «in difetto, verrà adita l’autorità Giudiziaria, proclamato lo sciopero ed informati tutti gli organi competenti affinché si faccia chiarezza sulle ragioni del ritardo».

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    Dopo il comunicato stampa di dissenso e protesta, Federfarma passa anche alle diffide verso l’Asp di Catanzaro con il presidente Vincenzo Defilippo, il quale ricorda che «l’Accordo Collettivo Nazionale recante la disciplina dei rapporti tra gli Enti erogatori e le Farmacie, stipulato ai sensi dell’art. 8 comma 2, del D. Lg.vo 502/1992, modificato ed integrato dal D. Legislativo 517/1993, reso esecutivo con D.P.R. dell’8.7.1998, n. 371, e l’Accordo regionale per la conseguente applicazione dello stesso A.C. Nazionale per l’assistenza farmaceutica, stipulato il 29.1.1999 presso la Regione, prevedono l’effettivo pagamento ad ogni farmacista di quanto dovuto entro il termine massimo del trentesimo giorno successivo a quello di spedizione delle ricette; il mancato adempimento delle obbligazioni pecuniarie da parte dell’ente,  entro il termine dovuto, legittima i titolari di farmacia a fare  ricorso all’Autorità giudiziaria competente per il ripristino della legalità ed il risarcimento dei danni subiti e subendi».

    Ritenendo che «non è più possibile tollerare ulteriori ritardi», Defilippo chiede di adempiere «ai pagamenti dovuti entro e non oltre 10 giorni dal ricevimento della presente» e che «in difetto, verrà adita l’autorità Giudiziaria, proclamato lo sciopero ed informati tutti gli organi competenti affinché si faccia chiarezza sulle ragioni del ritardo».

    Il Presidente di Federfarma Catanzaro contesta il mancato pagamento «delle D.C.R. del mese di luglio, agosto e settembre 2019 (scadute) ottobre 19 a scadere  di tutte le Farmacie convenzionale della provincia di Catanzaro e da marzo 2019 il pagamento delle fatture di presidi ed ausili oltre all’indennità di residenza anno 2018».

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