«Qualora non fosse rappresentante di lista, ma si fosse comunque comportato da tale, si tratterebbe di un episodio ancor più grave»

Offre anche la propria versione Ruggero Pegna in merito alle dichiarazioni durante il confronto televisivo su Calabrianews

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    Offre anche la propria versione Ruggero Pegna in merito alle dichiarazioni durante il confronto televisivo su Calabrianews, «con cui ho affermato che la politica deve fare pulizia al suo interno e allontanare ogni figura discutibile, facendo riferimento all’arresto all’indomani del voto di un personaggio che aveva partecipato alle operazioni elettorali in una delle sezioni, comportandosi come un rappresentante di lista».

    Pegna rimarca che «il fatto da me riferito, come scrive testualmente oggi il Quotidiano del Sud,  era già “oggetto di indagine trapelata alla stampa dagli ambienti investigativi”. In base a tale indagine, continua Pasqualino Rettura sul Quotidiano, è emerso che l’indagato era presente al seggio 17 (scuola Manzoni) anche durante la giornata del voto. Tale notizia, riportata non solo da me, è in possesso anche di altri giornalisti ed è confermata da rappresentanti di lista e candidati di altri partiti presenti nel seggio. In base al racconto dei presenti e alle indiscrezioni sulle indagini in corso, tale signor Furci avrebbe avuto anche discussioni nel seggio a tutela dei voti dell’avvocato Nicotera, suo legale da molti anni».

    Il candidato al ballottaggio reputa «evidente che, qualora non fosse rappresentante di lista, ma si fosse comunque comportato da tale, si tratterebbe di un episodio ancor più grave per il quale, non a caso, c’è l’indagine in corso di cui si è avuto notizia. Sottolineo che la domanda del giornalista chiedeva esplicitamente come deve comportarsi la politica di fronte ai problemi delle infiltrazioni mafiose, alla quale ho dato una approfondita risposta e solo in conclusione ho citato questo caso come esempio. Non mi preoccupa la querela di Mascaro, in quanto ho solo riferito un episodio già oggetto di immediata indagine e riportato da numerosi presenti. Peraltro, non ho attribuito a lui alcuna responsabilità. Spero che l’episodio sia chiarito per come necessario. Le persone oneste di Lamezia ne comprendono la gravità, visto peraltro la situazione complessiva in cui si trova la Città. Mi sorprende che il problema, per alcuni, non sia un simile episodio ma chi lo riferisce, stampa compresa».

    Per i coordinamenti di Lamezia Terme di Forza Italia, Fratelli D’Italia, Udc «l’avvocato Giancarlo Nicotera, professionista specchiato, è troppo intelligente per non capire la gravità di quanto sta accadendo a Lamezia Terme. Il fatto che una persona coinvolta in una delicata operazione di polizia abbia svolto aperta attività di sostegno in seggio elettorale, poco importa se da rappresentante di lista o da semplice supporter, suscita legittime perplessità. Siamo certi che anche Nicotera condivida l’esigenza di non lasciare alcuna ombra sul voto di Lamezia Terme anche alla luce delle motivazioni del decreto di scioglimento. Nessuno può esporre la nostra città al rischio del quarto scioglimento per infiltrazioni mafiose. Ci aspettiamo, per la stima che nutriamo verso l’avvocato Nicotera, che egli prenda nettamente e ufficialmente le distanze da quanto avvenuto in alcuni seggi elettorali, elemento che non riscontriamo invece nella sua precisazione che appare piuttosto mirata ad eludere la sostanza del vero problema».

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