Verso il ballottaggio, sia potenziali punti di incontro che altri di divergenza nei programmi di Mascaro e Pegna

Anche se la prima settimana di campagna elettorale verso il ballottaggio si è contraddistinta più per i confronti accessi in televisione o online, aspetto che potrebbe ulteriormente abbassare la percentuale di votanti 

Più informazioni su


    di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Anche se la prima settimana di campagna elettorale verso il ballottaggio si è contraddistinta più per i confronti accessi in televisione o online (dove anche i vari supporters non abbassano i toni), aspetto che potrebbe ulteriormente abbassare la percentuale di votanti rispetto al calo già preventivato dopo il poco alto 54% del primo turno, il duello per la poltrona di primo cittadino tra Paolo Mascaro e Ruggero Pegna dovrebbe concentrarsi sui programmi. 

    Cercando di fare una sintesi per entrambi i fronti, che inevitabilmente lascia fuori qualche tema o semplifica il tutto, nelle 46 pagine del sindaco uscente (che non poco spazio riserva alle attività dei 2 anni di propria amministrazione), e 36 dello sfidante sostenuto dai partiti del centrodestra candidati, si trovano così sia potenziali punti di incontro che altri di divergenza. Entrambi son concordi nell’esaltare le potenzialità inespresse del lametino, a non dare buoni voti alla gestione commissariale, e puntare al risanamento del bilancio, efficientare la macchina amministrativa cercando di snellire per quanto possibile le procedure burocratiche. Entrambi citando espressamente il concetto di Area Vasta, chi nell’ambito dell’asse Catanzaro – Lamezia (Pegna) che in quello con tutto l’hinterland e gli enti sovracomunali (Mascaro), e vedono per l’area industriale anche uno sviluppo di attrattiva fieristica.

    Sul fronte centrodestra Fratelli d’Italia, Forza Italia ed Udc si affidano a Ruggero Pegna, che parla di ammodernamento dell’esistente tramite piccole e grandi opere: decuplicare l’area giochi del parco Impastato; realizzare una nuova piazza per la stazione di Lamezia Terme Centrale in ottica dei collegamenti con Catanzaro con tutte e 3 le stazioni lametine; mettere in rete e migliorare i beni comunali per rendere Lamezia “città dello sport e della cultura” (aspetto su cui il promoter già da tempo è stato critico nella propria esperienza professionale) con restyling mirati su lungomare (rivedendo il piano spiaggia) e Parco Mitoio nel collegamento costa – terme; migliorare il sistema informatico ed informativo comunale; più attenzione sui fondi europei per i quali si ripropone un’esperienza già in passato attuata a Lamezia, ma senza grandi risultati, come l’Urban Center; convertire Piazza Mazzini a bike sharing ed isola digitale con altri spazi adibiti nel resto del territorio. Discorso a parte merita la Multiservizi e la gestione dei rifiuti, con il programma che contestualizza i problemi societari in essere e richiama alla responsabilità verso creditori (la società in house è comunque in concordato) ed utenti nel cercare di trovare la migliore soluzione.

    Sull’ambito urbanistico si pensa alla rigenerazione di centri storici e zone collinari in ambito di albergo diffuso, portando avanti l’idea del piano del colore già accennata nel Psc vigente, ma anche l’ascolto di iniziative di privati e associazioni per la valorizzazione dell’esistente (vedi conversione ex Zuccherificio). Si passa anche per progetti già tramontanti come il centro florovivaistico ed agroalimentare di contrada Rotoli (che doveva invece diventare il centro direzionale Multiservizi, ma la situazione della società partecipata ha di fatto bloccato tutto), l’oleificio sociale e l’enoteca regionale, la costruzione di un polo fieristico nell’area industriale per dare una mission chiara all’Ente Fiera proponendo alla Regione l’unificazione in un’unica società che gestisca l’area Benedetto XVI. 

    Sulla vicenda Rom c’è da Pegna la conferma di dover accelerare le procedure in atto di smantellamento e ricollocazione: intenzione ricorsiva dall’applicazione complessa per stessa ammissione del candidato. Si approvano gli accordi attualmente in essere per la viabilità e logistica dell’area industriale e dell’aeroporto, promettendo attenzione diversa per disabili e famiglie non solo sul piano sociale ma anche di mobilità.

    Paolo Mascaro fa riferimento direttamente al breve periodo di reinsediamento nel parlare della macro struttura approvata (e poi annullata e riapprovata in medesima forma dalla terna commissariale), alla necessità di non poter perdere tempo per farsi trovare pronti con gli atti amministrativi in regola verso

    la commissione ministeriale ed essere credibili anche agli occhi degli altri enti e comuni dell’hinterland. 
    Si propone di aggiornare lo Statuto comunale con la figura dei consiglieri delegati, e di continuare l’opera amministrativa avviata dal 2015 in merito a debiti fuori bilancio, numeri civici, contenziosi, uscita dal piano di riequilibrio, affidamento beni confiscati, finanziamenti già ottenuti con progetti da chiudere, lotta all’abusivismo ed occupazioni abusive in concerto con la Prefettura. Su Piano Spiaggia e Psc si valuta di aggiornare per quanto possibile i due strumenti urbanistici, ma senza ripartire da zero, dando un passo più celere ad area Api, Pip Rotoli e Progetto Sara rallentati tra vincoli e difficoltà burocratiche.

    Mascaro affida ad Agenda Urbana diversi interventi strutturali, che però non compaiono esplicitamente nell’ultima rimodulazione di giugno, elencando gli interventi necessari per cui trovare finanziamenti sia per gli impianti sportivi che per quelli culturali o sociali. In tale ottica è espressamente indicata l’intenzione di aprirsi al confronto con i privati, vista la penuria di risorse economiche pubbliche, in vari ambiti (cimitero, sport, verde pubblico, decoro urbano, etc) citando anche l’attuale protocollo di intesa per il waterfront dell’area industriale e gli investimenti possibili legati alla Zes. Sull’aspetto di lungomare (citando anche l’etichetta della Riviera dei Tramonti), mobilità urbana, turismo il programma di Mascaro ha più di un aspetto in comune con quello di Pegna, rilanciando progetti già noti come gli hub intermodali accanto le stazioni ferroviarie di Nicastro e Sant’Eufemia, ed anche sul polo fieristico nell’area industriale c’è una visione comune.

    Si parla di sanità, cercando di dare una visione di pungolo non avendo competenze il Comune sul tema, mentre sul tema campo Rom si certifica come la situazione dei 416 residenti a Scordovillo sia rimasta immutata sotto la gestione commissariale mentre rimane valido il gruppo interistituzionale che aveva delineato l’ipotesi di sgomberare totalmente l’area entro fine 2020 con graduali processi di integrazione. Sulle attività produttive si cercheranno fonti di finanziamento di sostegno, ma si propone anche di rimodulare l’attuale piano del commercio, oltre che legare il tutto al mondo del sociale.

    Più informazioni su