L’associazione SenzaNodi chiama in causa la politica, ripetendo che i disagi noti della sanità lametina non possono essere tollerati ancora a lungo

La sanità calabrese è da tempo commissariata, quella dell’Asp di Catanzaro che gestisce l’ospedale di Lamezia Terme il doppio dopo l’essere stata sciolta per infiltrazioni della criminalità.

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    La sanità calabrese è da tempo commissariata, quella dell’Asp di Catanzaro che gestisce l’ospedale di Lamezia Terme il doppio dopo l’essere stata sciolta per infiltrazioni della criminalità.

    In tale contesto l’associazione SenzaNodi chiama però in causa la politica, ripetendo che i disagi noti della sanità lametina non possono essere tollerati ancora a lungo.

    Si chiede chiarezza sul centro di riabilitazione costruito a San Pietro Lametino, in cui l’Inail ad ottobre ha annunciato l’avvio delle attività dell’officina ortopedica ma ancora non a pieno regime per quanto riguarda l’accordo con l’azienda sanitaria provinciale.

    Si passa poi alla struttura di piazza Borelli, ex Saub, ex Inam, giudicata «fatiscente, simbolo del degrado  che da anni caratterizza l’impegno della politica verso la Salute dei lametini» poiché «appena entri, se sei disabile fai mille preghiere per potere entrare, cerchi il PUA (punto unico d’accesso) noti subito che in pochi metri quadri ci sono scrivanie, due operatori e medico, uno sgabuzzino dove sono espletate operazioni di grande importanza. Esempio attivare l’intervento dell’ADI (assistenza domiciliare), personale costretto a lavorare come se aspettasse si essere inscatolato sottolio. Dall’altro lato la medicina legale che riceve centinai di cittadini per molteplici motivi, da anni aspetta di essere trasferita nell’area del vecchio ospedale per potere avere locali agibili e “decenti”».

    Per l’ospedale si contesta che «da 5 anni, da quando gli ortopedici sono andati via per pensionamento, non sono mai stati sostituiti, l’unico che lavora viene da Catanzaro 1 volta a settimana e fa due ore al giorno dalle 11 alle 13» mentre «la Cardiologa che c’era fino a quando a settembre è andata in pensione la dottoressa che non è mai stata sostituita (a ciò leghiamo le carenze enormi dell’organico in ospedale). Si è senza Fisiatra da due anni (tra i suoi incarichi quello di collaudare i supporti e le protesi), e chi è malato e ha bisogno si trova nella completa disperazione. L’Utv, Unità di valutazione multidisciplinare è bloccata da tempo e sapete di cosa si occupa? Deve valutare bambini con grevi deficit, con problemi di relazione, autistici, ritardo linguistico etc. Problemi che vanno curati subito, il passare del tempo peggiora la situazione. E’ bloccata perché manca la neuropsichiatra che è stata trasferita a Soverato, e nessuno provvede ad una nuova nomina». 

    In piano di rientro l’associazione chiede «perché tanti soldi vengono spesi a favore dei privati che sopperiscono alle mancanze delle strutture pubbliche», puntando il dito contro la politica a vari livelli, come avviene in ogni presidio sanitario calabrese.
    g.g.

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