«Non ci sentiamo di fare alcun invito ai nostri elettori, fermo restando la libertà di ognuno di esprimere le proprie opinioni, secondo coscienza»

Almeno ufficialmente, nessuno schieramento nel ballottaggio assumono le liste che hanno portato Eugenio Guarascio ad entrare in opposizione insieme ad 1 candidato a testa consigliere nelle altre due liste.

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    Almeno ufficialmente (anche perché ogni comunicazione andava fatta entro domenica scorsa in Comune), nessuno schieramento nel ballottaggio assumono le liste che hanno portato Eugenio Guarascio ad entrare in opposizione insieme ad 1 candidato a testa consigliere nelle altre due liste. «Un dibattito oltremodo preoccupante – sostiene il presidente del Cosenza – anche in relazione ad alcuni aspetti di natura diversa dai normali canoni di una competizione elettorale. Al contrario la nostra campagna elettore è stata incentrata sul cambiamento e rinnovamento rispetto alle vecchie liturgie della politica e su tutta una serie di proposte progettuali in grado di dare nuovo slancio alla rinascita della città partendo da un elemento ineludibile: il rispetto dei principi basilari della legalità. Legalità coniugata al plurale. Nella demarcazione netta annunciata e praticata di contrasto ad ogni forma di illegalità».

    Anche se la campagna elettorale è finita, Guarascio reputa ancora che si possa parlare di «caratteristiche che si sono chiaramente rispecchiate nella composizione delle nostre liste elettorali. Questa città costituita da una comunità operosa, ha grandi risorse ed enormi potenzialità ancora inespresse ma, al tempo stesso, è pesantemente soggetta all’interesse di forze che vogliono trarne criminale profitto anche al punto di provare ad infiltrarsi nella stessa amministrazione comunale. E’ già successo in passato, come testimoniano i tre provvedimenti di scioglimento del Consiglio comunale. Il rischio, però, è sempre attuale e concreto». 

    Si ci dichiara «interdetti dallo “scontro” che i due candidati a sindaco giunti al ballottaggio hanno ripetutamente e pubblicamente avuto circa la presenza nelle loro rispettive liste di candidati sui quali potrebbero emergere ombre e dubbi. Accuse reiterate e reciproche. Uno “spettacolo” davvero penoso tra chi accusava l’altro di essere circondato da alleati scomodi e pericolosi. Le illazioni, le voci, le foto, i carteggi hanno contornato questi ultimi giorni in un crescendo che ha tramutato questa campagna elettorale in un terreno di scontro che va al di là della normale “dialettica democratica” e che mira ad impossessarsi della cosa pubblica. Noi non sappiamo se tutto il materiale che circola, in queste ore, corrisponda a circostanze vere, ma siamo certi che le competenti autorità di Polizia, alle quali va il sentito ringraziamento per l’attività svolta nella tornata elettorale, hanno e stanno continuando ad effettuare tutte le verifiche necessarie».

    Alla fine quindi si prende la posizione di non prendere posizione, almeno ufficialmente, perché «temiamo di aver assistito solo al primo tempo di una pellicola il cui finale potrebbe essere già scritto. Per questi motivi non ci sentiamo di fare alcun invito ai nostri elettori, fermo restando la libertà di ognuno di esprimere le proprie opinioni, secondo coscienza. Tuttavia, chiediamo che i candidati a sindaco approdati al ballottaggio dichiarino pubblicamente di assumere su se stessi la responsabilità della scelta dei loro candidati e che, per l’interesse che dichiarano di avere per Lamezia, saranno pronti a fare un passo indietro e a dimettersi dal loro ruolo qualora dovessero emergere in futuro atti e circostanze non lecite a seguito di indagini di magistratura e forze dell’ordine».
     

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